Vaccino pronto a novembre? L’Irbm di Pomezia: «2-3 milioni di dosi entro fine anno». Ma il ricercatore italiano aveva smentito: «Questa notizia mi è nuova»
«Entro l’anno avremo 2 milioni di dosi di vaccino anti Covid-19». A ribadirlo, ancora una volta, è il presidente dell’Irbm di Pomezia, Piero di Lorenzo. Nonostante la smentita arrivata da un ricercatore italiano a Oxford circa la possibilità di avere in tempi brevi una cura, in un’intervista a La Stampa il direttore del centro di ricerca italiano è convinto che entro novembre tutta Europa avrà accesso al vaccino anti-Covid.
In un tweet diventato virale l’italiano Andrea Mazzella, coinvolto come ricercatore nella sperimentazione del vaccino inglese, e laureato in epidemiologia alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, aveva però smentito categoricamente che il vaccino si trovasse in uno stato cosi avanzato, come più volte riportato da diversi giornali italiani.
September 7, 2020
«Nei 50 mila volontari su cui è in corso la sperimentazione non si sono registrate fino a oggi reazioni avverse», ha aggiunto di Lorenzo commentando il breve stop imposto la scorsa settimana. Per il presidente di AstraZeneca, Pascal Soriot, «si può tranquillamente arrivare a distribuzione entro fine anno se non si verificano altri eventi. L’ipotesi novembre è tuttora in campo, incrociando le dita, aspettiamo con cauto ottimismo», aggiunge di Lorenzo.
Ma la corsa al vaccino – come rimarcato più volte dal consigliere della Casa Bianca Anthony Fauci – è pericolosa. Di Lorenzo assicura che «l’Europa ha ordinato 300 milioni di dosi e opzionato 100 milioni, che dovranno essere distribuite entro giugno 2021 – osserva – l’Italia ne ha ordinate 70 milioni. Di questi i primi 2-3 milioni arriveranno entro fine anno». Ma i dubbi rimangono.
Leggi anche:
- Speranza dopo la ripartenza di AstraZeneca: «Puntiamo a sei vaccini: dopo l’inverno rivedremo la luce»
- L’immunologo Mantovani: «Fare i vaccini fa bene: ci allena. Ecco perché quello contro l’influenza servirà contro il Covid»
- Stop al vaccino di Oxford. E adesso cosa succede?
- Coronavirus, cosa insegna lo stop temporaneo del vaccino di Oxford e perché dovrebbe rassicurarci
- Bassetti: «Lo stop sul vaccino di AstraZeneca? Bene: ecco perché non farà piacere ai no-vax»