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Coronavirus, allarme dei pediatri Usa: aumentano i positivi tra i bambini, colpiti i più poveri. Seul punta al vaccino a breve per il 60% dei coreani

15 Settembre 2020 - 06:54 Redazione
Sono 29,1 milioni i casi nel mondo di Coronavirus, mentre le vittime totali sono salite a 927 mila, secondo la Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 6,5 milioni di contagi e 194 mila vittime, seguiti dall'India con 4,8 milioni di infezioni e il Brasile che conta 132 mila decessi

Usa

EPA/JIM LO SCALZO | Lo staff medico del Children’s national hospital organizza i test per i bambini nel parcheggio dell’ospedale a Washington

Dall’inizio della pandemia di Coronavirus, negli Stati Uniti sono stati rilevati 513.415 bambini e adolescenti positivi secondo un rapporto dell’American academy of pediatrics and children’s hospital association. L’analisi ha registrato un aumento dei casi tra i pazienti più giovani: dal 20 agosto al 3 settembre i minori contagiati sono stati 70.630, con un aumento del 16% in due settimane. Nel complesso, i minori positivi negli Stati Uniti rappresentano il 9,8%.

Ad allarmare la presidente dell’associazione che raccoglie i pediatri ospedalieri americani, Sara Goza, è l’incidenza dei casi tra i bambini nella fasce della popolazione più povere e popolose degli Stati Uniti: «Un numero sproporzionato viene segnalato in bambini neri e ispanici e in luoghi in cui la povertà è elevata. Dobbiamo lavorare di più – ha aggiunto Goza – per affrontare le diseguaglianze sociali che contribuiscono a queste disparità».

Corea del Sud

Ed JONES / AFP | Operatori sanitari effettuano test sul Coronavirus in un centro temporaneo a Bucheon, a Seul

Il governo della Corea del Sud ha annunciato uno dei piani più ambiziosi per riuscire a vaccinare buona parte della popolazione contro il Coronavirus. L’obiettivo del primo ministro Chung Sye-kyun era di ottenere una fornitura iniziale per tutti i 52 milioni di coreani. Ma nel corso dell’ultimo vertice di governo, il premier coreano ha spiegato che le incertezze sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino hanno spinto la Corea a rimodulare gli investimenti sui vaccini.

Nella prima fase della campagna di vaccinazione, quindi, Seul punta a ottenere dosi di vaccino per 30 milioni di persone, cioè il 60% della popolazione. Come riporta il Guardian, le restanti dosi necessarie saranno acquistate man mano che lo sviluppo del vaccino andrà avanti

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