La lunga guerra di Gaglione contro la relazione tra Ciro e Maria Paola, le minacce a luglio: «Se non la lasci, ti taglio la testa»
L’inseguimento avvenuto la notte tra l’ 11 e 12 settembre, e che ha portato alla morte di Maria Paola Gaglione, non era la prima aggressione di cui erano stati vittima lei e il suo compagno Ciro Migliore. È lo stesso Ciro ad aver raccontato di altre minacce subite nel corso degli ultimi mesi da parte del fratello della sua fidanzata. Il più emblematico è quello dello scorso 13 luglio, quando Michele Antonio Gaglione si è presentato a casa di Ciro minacciandolo di «tagliargli la testa», se non avesse interrotto la relazione con Maria Paola.
Ricorda bene quel giorno Ciro, come riporta il Messaggero, che ricorda: «Il fratello di Maria Paola, la ragazza che amavo venne da me, a casa mia, dicendomi che se non avessi lasciato Maria Paola mi avrebbe tagliato la testa, mi avrebbe ammazzato. Non denunciai per paura».
Le indagini per verificare quanto testimoniato dal ragazzo sono in corso, ma intanto il gip del Tribunale di Nola, che ha emesso l’ordine di arresto – ha confermato che dietro lo speronamento e al conseguente omicidio di Maria Paola c’era la volontà di offendere. Per il giudice, la caduta del motociclo non è stata casuale, ma dovuta alla« condotta pericolosa del Gaglione», dimostrata anche dalla «furia» con cui ha aggredito Ciro.
I genitori di Maria Paola e Michele Antonio difendono il figlio: «Siamo certi della sua innocenza– hanno detto -. Non abbiamo mai creduto all’ipotesi della aggressione e non ci crederemo mai perché conosciamo Michele ed il suo amore per Maria Paola».
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