Coronavirus, i numeri in chiaro. Pregliasco: «Mi preoccupa l’aumento delle terapie intensive. Se il contagio prosegue, serviranno lockdown mirati»
«I dati di oggi non sono per nulla entusiasmanti ma ce l’aspettavamo». A parlare a Open è Fabrizio Pregliasco, epidemiologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano. Il bollettino odierno della Protezione civile parla di +1.452 contagi da Coronavirus, in aumento rispetto al giorno prima. Stesso discorso per le vittime: +12 contro i +9 di ieri. «Più positivi troviamo, meglio è. Così da controllarli affinché non possano contagiare altri» commenta Pregliasco.
I dati che preoccupano
«Quello che più mi inquieta è il fatto che sia triplicato, da metà luglio ad oggi, il numero di pazienti ricoverati e in terapia intensiva. Anche perché, specialmente in terapia intensiva, i pazienti non vengono dimessi in poco tempo» aggiunge. I numeri, in questo caso, parlano di 2.285 ricoverati con sintomi (+63 rispetto a ieri) e 207 in terapia intensiva (+6).
A preoccupare non è solo il capoluogo lombardo ma anche altre regioni come la Campania, oggi prima per incremento di casi (+186), e la Liguria dove, secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, c’è un elevato tasso di ospedalizzazione (per 100.000 abitanti al 15 settembre, ndr). Il più alto in Italia: «Questo vuol dire che c’è un grande numero di casi non ancora individuati, di asintomatici che vanno in giro e che rischiano di contagiare altre persone in Liguria. Il virus, quindi, sta circolando in tutta Italia, non solo più in Lombardia, inizialmente considerata “l’untrice della situazione”».
September 15, 2020
«Lockdown mirati, difficile convincere i complottisti sul vaccino»
Intanto la scuola è ripartita: i ragazzi sono tornati in classe tra mille difficoltà. «Ci vorranno 2-3 settimane per capire l’incidenza della scuola. È inevitabile un aumento dei casi tra cambiamento di stagione, un elevato numero di contatti e nonni che fanno da “babysitter” ai propri nipoti. Come puoi imporre loro di stare a casa con le mascherine? Certo al nonno “fragile” è consigliabile farlo» spiega il professor Fabrizio Pregliasco.
E nel caso di un ulteriore incremento di casi quale sarà la soluzione? «Lockdown mirati solo nelle situazioni peggiori, non possiamo permetterci un altro blocco totale sia per un aspetto sociale che economico. È bene ricordare che prima della metà del prossimo anno non avremo un vaccino e non sarà facile convincere tutti a farlo tra complottisti e dubbiosi. Per essere efficace dovrà farlo almeno il 60% della popolazione». Un passo in avanti – continua – è stato fatto, ad esempio, con la testimonianza di Silvio Berlusconi che – lasciando l’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato per aver contratto il Coronavirus – ha lanciato «un messaggio apprezzabile, calibrato, testimonial suo malgrado degli effetti che può causare questo virus. Parliamo di un soggetto anziano, il prototipo del soggetto fragile».
Grafiche di Vincenzo Monaco
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