Omicidio Vannini, la richiesta del procuratore generale: «Condannare i Ciontoli a 14 anni»
«Condannare i Ciontoli a 14 anni di carcere per omicidio volontario». È questa la richiesta del procuratore generale di Roma nell’appello bis per la morte di Marco Vannini nel 2015 a Ladispoli, raggiunto da un colpo di arma da fuoco sparatogli da Antonio Ciontoli, padre della fidanzata del giovane e sottoufficiale della Marina Militare.
La Cassazione aveva deciso di annullare il primo giudizio di secondo grado con la richiesta di riconoscere il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. Pertanto aveva poi disposto il processo d’appello bis.
Secondo il procuratore generale Vincenzo Saveriano il padre, Antonio Ciontoli, la moglie, Maria Pizzillo e i figli Federica e Martina – cioè la fidanzata di Marco – vanno condannati. Il pg ha chiesto poi in subordine per i figli e la moglie di Ciontoli di valutare l’ipotesi di concorso anomalo in omicidio, in base all’articolo 116 del codice penale, e quindi di comminare loro una condanna alla pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione.
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