Inchiesta sui commercialisti della Lega, spunta la finanziaria vicina alla rete sovranista per far sparire i soldi all’estero
Dopo la Russia, spunta un legame anche con la galassia sovranista internazionale nell’inchiesta che vede indagati tra gli altri tre commercialisti della Lega per l’affare sfumato sulla sede della Lombardia Film Commission. Un legame che passa per la Fidirev, la finanziaria che secondo gli inquirenti sarebbe stata usata per far sparire una parte del denaro sulla compravendita del capannone di Cormano. Secondo il Fatto quotidiano, Roberto Tradati, responsabile della finanziaria, è indagato per riciclaggio, proprio per aver tentato di far sparire parte degli 800 mila euro. Dietro la milanese Fidirev ci sarebbe il finanziere svizzero Tito Tettamanti, fondatore del gruppo Fidinam, che si occupa di consulenza tributaria internazionale e che, secondo La Stampa, è specializzato nella creazione di strutture offshore in paradisi fiscali.
Il ruolo di Tito Tettamanti
Il 90ene Tettamanti, con un patrimonio miliardario, è stato accostato spesso alla rete sovranista ticinese: è in ottimi rapporti con Steve Bannon, ex stratega della campagna americana del presidente Donald Trump. Secondo la Finanza, infatti, tra il 2017 e il 2018 la Fidirev è «risultata indirettamente partecipata dalla Fidinam (Svizzera) attraverso l’interposizione di svariate persone fisiche e giuridiche tra cui Fidirevisa Italia Spa, Fidinam Services et Participations SA (Lussemburgo) e Fidinam SA (Svizzera)». La Fidirev è la fiducia attraverso la quale sarebbero andati a Scillieri, in Svizzera, ben 390mila degli 800mila euro versati dalla Lombardia Film Commission per la sede di Cormano.
Adesso, dunque, si attendono gli interrogatori alle figure chiave dell’inchiesta. A partire da Luca Sostegni, prestanome usato dai commercialisti nell’ambito della compravendita. «So, per quanto mi ha riferito Scillieri, che qualche mese prima della ricezione degli 800mila euro, i soldi dovevano essere divisi così: 300mila dovevano tornare indietro, diceva “scherzosamente”, come contributo per la campagna elettorale della Lega» ha detto Sostegni ai pm a luglio. Ma al momento non ci sono riscontri nelle indagini.
Il ruolo di Michele Scillieri
Potrebbe essere il commercialista Michele Scillieri, che finora è rimasto in silenzio davanti al Gip, a chiarire alcuni aspetti di questa vicenda. Non si è presentato all’interrogatorio di garanzia ma si è fatto interrogare dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi. Lui, insieme ai colleghi, è accusato di peculato e turbata libertà nella scelta del contraente. Ora è ai domiciliari. Matteo Salvini ha lasciato intendere di non conoscerlo. Peccato che nel suo studio sia stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”. Tra il 2016 e il 2018 avrebbe ricevuto compensi per ben 84mila euro dal partito politico. E nel 2017 ben 17mila euro da Pontida Fin.
L’inchiesta
Prosegue, dunque, l’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di Finanza sulla compravendita della sede della Lombardia Film Commission a Cormano, nel Milanese. La Fondazione Lombardia Film Commission ha acquistato un capannone per ben 800mila euro, prezzo ritenuto eccessivo visto che quell’immobile era stato pagato la metà. Il 10 settembre l’arresto dei tre commercialisti vicini alla Lega: Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri. A insospettire un flusso di denaro finito sui conti di diverse società con conti bancari in Svizzera. E spunta anche una fiduciaria con sede a Panama. Nelle carte è finito il giro d’affari della Lega (e dunque del conto corrente aperto a dicembre 2017) da quando si è trasformata in “Lega per Salvini Premier” alla quale partecipano i tre commercialisti ritenuti vicino al Carroccio e ora ai domiciliari. Un conto che decolla fin da subito. Dalle movimentazioni per circa 2,5 milioni in entrata e 1,1 milioni in uscita del 2018 a quelle di 5,8 milioni in entrata e 5,1 in uscita del 2019.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/MATTEO CORNER
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