Francia, positivo anche il ministro dell’Economia Le Maire. In 24 ore oltre 13mila casi
Nella Francia dove i casi quotidiani di Coronavirus hanno superato da giorni quota 10mila, si ammala anche il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire. Lo ha comunicato lui stesso su Twitter, aggiungendo di non avere sintomi, di essersi messo subito in isolamento e di essere intenzionato a continuare ad esercitare le sue funzioni per la durata della quarantena, che in Francia è stata accorciata ad una settimana.
J’ai été testé positif à la COVID-19 ce soir. Je me suis immédiatement mis à l’isolement à mon domicile conformément aux règles sanitaires édictées par le gouvernement. Je ne présente aucun symptôme. Je resterai à l’isolement pendant 7 jours. Je continue à exercer mes fonctions.
— Bruno Le Maire (@BrunoLeMaire) September 18, 2020
Aumentano i pazienti in terapia intensiva: sono 571 in più
Stando ai dati di Santé publique la Francia ha registrato ben 13.215 nuovi casi di Coronavirus in 24 ore, portando il totale a 428 696 dall’inizio della pandemia. Si tratta del picco più alto mai registrato nel Paese. Anche il numero di ricoveri è impressionante: sono 3.626 (giovedì erano 3.223, mercoledì 2.976).
Anche se la fascia d’età più colpita rimangono i giovani tra 20 e 30 anni, aumentano anche i ricoveri in terapia intensiva: sono 571 da ieri, in aumento rispetto a giovedì (535) e mercoledì (508). Con 123 nuovi decessi a causa del Covid, il totale delle vittime è salito a 31.249 dall’inizio della pandemia.
Leggi anche:
- Caos stadi, l’Emilia-Romagna scatta avanti e apre le partite di Serie A e il Gp di Imola
- Numeri in chiaro, il matematico Sebastiani: «I nuovi contagi? In famiglia. Nelle terapie intensive ci sono casi gravi»
- Coronavirus, in Italia l’età mediana dei contagi sale a 41 anni. «Peggioramento lento e progressivo» – Il report dell’Iss
- Coronavirus, nel Regno Unito nuovo lockdown per 10 milioni di persone. E la Francia supera ancora i 10mila contagi in un giorno
- A scuola in minigonna e top. In Francia la rivolta delle studentesse contro il sessismo benevolo del «copriti e andrà tutto bene»