WeChat, una giudice sospende il bando di Trump sull’app cinese: «Minaccia alla sicurezza? Prove troppo modeste»
La giustizia americana ribalta la decisione di Donald Trump su WeChat. La giudice Laurel Beeler ha emesso un’ingiunzione preliminare bloccando lo stop all’app cinese che sarebbe dovuto scattare nelle prossime ore. Mentre per TikTok il divieto di download è stato posticipato al 27 settembre alla luce delle trattative in corso tra Bytedance, azienda cinese proprietaria del social network, Oracle e Walmart. Secondo Beeler le persone che hanno presentato un ricorso contro il bando del presidente americano hanno portato delle motivazioni credibili e ha aggiunto che «mentre le prove generali sulla minaccia alla sicurezza nazionale che provengono dalla Cina (per quanto riguarda la tecnologia e la tecnologia mobile) sono considerevoli, le prove specifiche su WeChat sono modeste». WeChat è un’app di messaggistica molto popolare in Cina e usata negli Stati Uniti soprattutto dagli studenti cinesi. Sulla decisione il Dipartimento di Giustizia ha detto che rischia di «frustrare la determinazione del presidente su come meglio affrontare al meglio le minacce alla sicurezza nazionale».
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