La Corte suprema russa ha abolito il partito fondato da Navalny
Mentre in Germania Alexei Navalny è tornato a camminare, dopo l’avvelenamento che lo ha tenuto in coma per quasi un mese, in Russia la Corte suprema “taglia le gambe” al suo movimento. Il partito da lui fondato, Russia Futura, è stato ufficialmente abolito dopo che l’anno scorso il ministero della Giustizia aveva negato la registrazione del partito dando come spiegazione ufficiale il fatto che il nome fosse già stato usato da un altro organo politico. Ma in realtà era dal 2012 che l’attivista russo cercava di registrare un partito utilizzando nomi diversi.
Il metodo Navalny e le elezioni amministrative
Ogni volta il ministero della Giustizia russo trovava un motivo per bocciare la domanda di registrazione, citando qualche errore nell’elaborazione dei documenti oppure l’omonimia con altri partiti. Navalny ha sempre portato avanti la sua attività politica nonostante le intimidazioni e gli attacchi ricevuti. A luglio era stato arrestato alla vigilia delle elezioni municipali a Mosca e le forze dell’ordine avevano fatto irruzione in 3 uffici dell’opposizione.
Nelle elezioni regionali e amministrative del 18 settembre, vinte dal partito di Putin, Russia Unita, Navalny è comunque riuscito a prendersi una piccola rivincita sul presidente, grazie alla strategia del “voto intelligente”. Navalny infatti ha sempre invitato i suoi sostenitori a non votare necessariamente per un candidato del suo partito, ma per i candidati anti-Cremlino più quotati e meglio posizionati così da aumentare le possibilità di vittoria.
E così i suoi alleati hanno vinto seggi a Novosibirsk, dove il responsabile della sede locale Sergei Boiko, che guidava un’alleanza di 30 candidati, ha vinto un seggio in consiglio, e a Tomsk in Siberia, proprio dove il dissidente era stato avvelenato. Per il momento Navalny non ha commentato la decisione della Corte suprema: l’ultima foto da lui pubblicata sui social lo mostra sorridente in compagnia di sua moglie.
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