Più di 70 cetacei spiaggiati nella baia della Tasmania. Già morti 25, corsa contro il tempo per salvarli
Si sono incagliati sulla sabbia e ora è corsa contro il tempo per riuscire a salvarli. 70 globicefali, esemplari di cetacei tra un delfino e una balena, sono lì spiaggiati a Macquarie Harbour, la baia della Tasmania al largo dell’Australia, in attesa che qualcuno li restituisca al loro habitat naturale. Una vera e propria task force sta lavorando in queste ore per riuscire a salvare il gruppo di animali in pericolo che, secondo i media locali, supererebbe di gran lunga il numero 70 registrato dalle fonti ufficiali, arrivando a quasi 300 esemplari.
Alcuni sono già morti
Uno dei più grossi problemi è quello di non riuscire ad intervenire in tempo. Secondo quanto racconta Nic Deka, il responsabile regionale del Parks and Wildlife Service della Tasmania, «25 o 30 di loro probabilmente non ce l’ha fatta. La missione di salvataggio per le altre però è in corso». Corsa contro il tempo dunque in quello che è ritenuto uno dei peggiori eventi di spiaggiamento in Australia.
Il disorientamento la possibile causa
Deka ha riferito che gli spiaggiamenti non sono rari accadere in una zona come la Tasmania, punto caldo per le balene. Ma i numeri registrati nella baia di Macquarie Harbour attualmente rimangono i più alti mai rilevati. Anche secondo il programma di conservazione marina di DPIPWE, la Tasmania è l’unico stato australiano in cui si verificano regolarmente spiaggiamenti di massa di balene e delfini. Tra le cause possibili Ciò può il disorientamento causato da corsi d’acqua complessi o poco profondi, mare mosso, o una risposta di volo per una minaccia percepita.
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