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Referendum, neanche il Coronavirus ferma “nonna Lisa”: al seggio per votare alla soglia dei 109 anni – Video e foto

21 Settembre 2020 - 12:35 Redazione
Luisa Zappitelli non ha mai disertato le urne dal referendum del 2 giugno 1946. Ai giovani dice: «Andate a votare perché dopo la vita è più bella»

Neanche il Coronavirus ha fermato Luisa Zappitelli, “nonna Lisa”, che, alla soglia dei 109 anni – li compirà il prossimo 8 novembre – , si è recata al seggio e ha votato per il referendum costituzionale, continuando una tradizione che dura dal 2 giugno 1946, quando a 35 anni votò per scegliere tra Repubblica e Monarchia. Da allora “nonna Lisa” non ha mai saltato un’elezione. Mascherina in viso, accompagnata dai figli Anna e Dario, nonna Lisa questa mattina, lunedì 21 settembre 2020, si è presentata al seggio numero 10 di San Pio, uno dei quartieri più popolosi di Città di Castello (PG), dove abita.

Scortata dai Carabinieri e dai Vigili Urbani è stata accolta da Daniela Salacchi, responsabile dei Servizi Demografici del Comune, che ha salutato la capo delegazione della pattuglia dei 13 ultracentenari cittadini. Muovendosi con disinvoltura dentro il seggio, ha usato il sanificatore; scheda elettorale e matita copiativa in mano, Luisa Zappitelli è entrata nella cabina elettorale e ha votato. All’uscita dal seggio, si è concessa ai giornalisti: «Andate a votare perché dopo la vita è più bella. Lo dico soprattutto ai giovani. Quando io ero giovane le donne non avevano di diritto di voto. Non appena ce l’hanno concesso, le mie amiche ed io siamo andate a piedi fino al seggio pur di votare!».

Luisa Zappitelli ha attraversato due guerre mondiali, superato l’influenza Spagnola e dal 1946 ha finora sempre esercitato ininterrottamente il diritto al voto. A niente solo valsi gli inviti alla prudenza della famiglia: «Ci sono le forze dell’ordine e userò tutte le precauzioni previste, sanificando le mani prima e dopo avere toccato la scheda e la matita» ha risposto Luisa, alla quale il sindaco Luciano Bacchetta, plaudendo al suo gesto simbolico, si rivolge «come esempio cittadino di senso della patria e del dovere civico che tutti dovremmo imitare soprattutto in momenti critici come quelli che stiamo vivendo».

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