Zingaretti (e il governo) evitano la spallata. Il centrodestra non perde ma Salvini è deluso. Ecco perché
All’ultima curva di queste Regionali arriva un pareggio che per il centrodestra ha il sapore della delusione per l’occasione persa, per il centrosinistra invece tutta l’aria di uno scampato pericolo. Prima che le proiezioni lanciassero Emiliano in Puglia e Giani in Toscana con un vantaggio sempre più rassicurante, in pochi tra le fila del Pd avrebbero messo la mano sul fuoco su una vittoria in due regioni che rischiavano di passare di mano.
La posta in gioco era alta, a cominciare dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, che davanti a una sconfitta nell’ultima vera roccaforte rossa rimasta, avrebbe avuto pochi argomenti per restare al suo posto. E non meno ha rischiato il governo, che davanti a un possibile cappotto si sarebbe ritrovato a portare avanti la fine della legislatura molto più in salita.
Poco male se da questa tempesta elettorale, il Pd ha perso per strada una regione come le Marche, mai governata finora da una forza di centrodestra. Incassati i risultati in Puglia e Toscana, con la Campania mai in discussione, Zingaretti, tra i primi a commentare i dati ancora parziali, ha subito lanciato una frecciatina a chi, fino al giorno prima, lo criticava per il corteggiamento al M5s, ma anche a chi gli rimproverava troppa timidezza su quel fronte.
Il suo Pd ha perso certo in Liguria, unica regione in cui si è realizzata l’alleanza con i grillini, ma ha perso nelle Marche dove i voti dei grillini sarebbero stati preziosi. E si è imposto in Puglia e Toscana come primo partito, là dove quel matrimonio non s’aveva proprio da fare per eccessiva distanza tra le posizioni locali.
I tormenti grillini
Se qualcuno ha ora da guardarsi in casa sono proprio i vertici del Movimento Cinque Stelle. La balcanizzazione nazionale è emersa plasticamente sui vari fronti persi alle Regionali. Non basta la vittoria al Referendum sul taglio dei parlamentari, che Luigi Di Maio si è affrettato a festeggiare, appuntandosela sul petto come una medaglia personale.
I nodi da sciogliere per il M5S restano tutti e anzi si fanno ancora più stretti dopo queste Regionali, nelle quali l’emorragia di voti ha dimostrato ancora una volta l’urgenza di uscire dall’ambiguità: a Roma alleati con il Pd, nel resto d’Italia quasi amici giurati. E la condanna della sindaca di Torino, Chiara Appendino, a spoglio in corso, non aiuta certo il Movimento, che vede indebolita oggi una delle poche donne simbolicamente importanti anche in chiave di futura leadership.
La partita riaperta nel centrodestra
Se Zingaretti, e il governo, possono tirare un sospiro di sollievo, d’altra parte nel centrodestra c’è chi può considerarsi deluso. A cominciare da Matteo Salvini, che deve accontentarsi del buon risultato della lista del Carroccio nelle Marche e in Toscana, ma deve buttar giù il boccone amaro del mancato colpaccio. Per il leader leghista queste Regionali potevano essere l’occasione per rendere la sua leadership nella coalizione indiscutibile.
La spinta però è stata più debole di quanto sperasse. E non solo per la disfatta di Susanna Ceccardi, ma anche per i magri risultati raccolti in Puglia e Campania, dove la Lega progettava da tempo di imporsi nella coalizione. Salvini deve fare i conti con l’ascesa di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, che non solo porta a casa un governatore in una regione simbolica come quella marchigiana, ma registra il primo posto nella coalizione in Puglia.
A chiudere l’accerchiamento che rallenta Salvini c’è poi il risultato della Lega in Veneto, dove a trionfare è stato esclusivamente il presidente uscente Luca Zaia. Il peso della lista del “Doge” è dato dai numeri che farebbero l’invidia di partiti che faticano a superare il 3% nazionale. Abbastanza per spianare la strada all’ambizioso Zaia.
Leggi anche:
- Accusano Salvini di bufala creando una bufala: la foto delle studentesse sedute a terra non è del Brasile
- Referendum, per il No hanno votato il Nord e le grandi città. E metà degli elettori Pd
- Referendum, il selfie sfottò di Di Maio e Toninelli per Costacurta: «Grazie Billy»
- Dopo le Regionali, Zingaretti avverte: «Ora una fase nuova nel governo: subito Mes e decreti sicurezza» – Il video
- Coronavirus, Zingaretti: «Lockdown? Non escludo nulla». E intanto Conte parla di ripartenza «accelerata» – I video
- Salvini va a un comizio a Formello con la febbre: «Ci tenevo». Poi smentisce (se stesso)
- Salvini nega di aver mai avuto la febbre. Solo «stanchezza» e «torcicollo» curati con il cortisone – Il video
- Coronavirus, botta e risposta tra Zingaretti e Salvini. Il segretario del Pd: «Con lui l’Italia sarebbe un paese morto». Il leader della Lega: «Che schifo»
- Diego De Silva: «Sogno una Campania al riparo dalle destre sempre più spregiudicate. De Luca prenda posizione contro gli impresentabili» – L’intervista
- Da Zaia a De Luca, la vittoria dei cacicchi. E la tentazione di un Veneto alla bavarese
- Regionali in Toscana, renziani (ed ex renziani) già brindano: «Giani sarà un ottimo presidente»