Una fuga di notizie scuote i colossi del mondo bancario: «Hanno gestito flussi di capitale illeciti e denaro sporco»
Alcune tra le banche e istituzioni finanziarie più importanti al mondo avrebbero aiutato a gestire flussi di capitale illeciti e denaro sporco. L’accusa che scuote il comparto bancario arriva a seguito di una maxi fuga notizie. A svelare le presunte azioni illegali, più di 2 mila documenti che descrivono nel dettaglio le transazioni sospette, per un valore totale di 2 trilioni di dollari.
Tra gli istituti coinvolti, HSBC Holdings Plc, JPMorgan Chase & Co, Deutsche Bank AG , Standard Chartered Plc e Bank of New York Mellon Corp. La Bbc ha parlato di «uno dei segreti più gelosamente custoditi del sistema bancario internazionale», portato alla luce da un consorzio di giornalisti investigativi, l’Icij, per un totale di 108 organizzazioni e testate coinvolte, tra cui proprio la Bbc.
Tutto ruota attorno al ruolo di funzionari bancari che, secondo il report dell’Icij, permettevano ai clienti di trasferire denaro di conto in conto nonostante fossero al corrente che si trattasse di profitti provenienti da truffe e crimini. I documenti risalgono al periodo tra il 2000 e il 2017, e svelano quello che il gruppo anti-corruzione Transparency International UK ha commentato come «il grande problema delle deboli difese contro il riciclaggio di denaro del settore finanziario del Regno Unito».
Alex Cobham, amministratore delegato di Tax Justice Network , a proposito delle misure da adottare nei confronti degli istituti finanziari ha detto: «Servono in modo rapido vere e proprie accuse penali», dice, «per evitare che una semplice multa possa essere considerata dalle banche il prezzo in fondo da pagare per un vantaggioso business».
La replica delle banche
Da parte loro, gli istituti coinvolti hanno replicato alle accuse. Hsbc ha fatto sapere che «tutte le informazioni fornite dall’Icij sono storiche» e che, a partire dal 2012, l’istituto «ha intrapreso un percorso pluriennale di revisione della sua capacità di combattere la criminalità finanziaria in più di 60 giurisdizioni». Anche Deutsche Bank ha parlato di «una serie di questioni storiche»: «Abbiamo dedicato risorse significative al rafforzamento dei nostri controlli e siamo molto concentrati sull’adempimento delle nostre responsabilità e obblighi».
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