Dalle tempistiche lampo al regolamento della Figc, le domande sulla cittadinanza italiana dietro il caso Suárez
Sono tante le tematiche che spalanca il caso di Luis Suárez. Il suo esame per ottenere la cittadinanza italiana, sostenuto all’Università per Stranieri di Perugia, è stato una truffa. Una storia che ha indignato sia chi da anni è residente in Italia ma ancora fatica a vedersi riconoscere l’attestazione di cittadino, sia chi, figlio di stranieri, è nato e cresciuto nel nostro Paese ed è costretto a fare i conti con i tempi burocratici allungati dai decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini.
Perché Suárez ha bisogno della cittadinanza
Suárez «non spiccica ‘na parola, non sa declinare i verbi». Ma sbarrargli le porte della prima squadra italiana non era un’ipotesi percorribile. «Dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1», dicono i professori nelle intercettazioni recuperate dalla Guardia di Finanza di Perugia. Gli stessi che gli hanno passato gli argomenti prima della prova, e che avevano deciso il voto già prima che la sostenesse.
Ma perché il centravanti uruguayano aveva bisogno di una certificazione per il trasferimento dal Barcellona alla Juventus? La risposta è nel documento della Figc che regolamenta la presenza dei calciatori extracomunitari nelle varie squadre. Ogni società ha infatti delle limitazioni dal punto di vista di calciatori extra-Ue: per la scorsa stagione 2019/2020, ad esempio, nel documento venivano messe nero su bianco le condizionalità e le restrizioni attorno all’acquisto di giocatori extracomunitari. Visto che la Juventus ha già tesserato Arthur e Mckennie, senza la cittadinanza italiana Suarez non avrebbe potuto firmare il contratto con la squadra.
I tempi della cittadinanza
La questione dell’esame non è l’unico problema sul tavolo. Il percorso per ottenere la cittadinanza portato avanti in questi giorni dal calciatore uruguayano era già saltato agli occhi delle cronache per le tempistiche in merito al riconoscimento dei documento. La valutazione dell’idoneità di Suárez ha richiesto 15 giorni: tempi fantascientifici per come sono organizzate le cose in Italia. Già prima dei decreti sicurezza di Salvini, che hanno stabilito tempi di attesa per la naturalizzazione che arrivano fino a 4 anni. Prima che entrassero in vigore, potevano servirne anche 2.
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