Vicenza, multe da 400 euro per chi acquista stupefacenti. Il sindaco: «Solo così arginiamo il fenomeno tra i ragazzi»
Due giorni fa la notizia: nel comune di Vicenza previsti 400 euro di multa per chi viene “beccato” a consumare stupefacenti. La misura, straordinaria, messa in campo dal primo cittadino Francesco Rucco, «non colpisce i più deboli, anzi costringe le famiglie a intervenire. E fa da deterrente per i consumatori». La stretta sulle droghe arriva dopo che, dal 2018 – anno in cui Rucco è stato eletto con il centrodestra -, il sindaco si è ritrovato a dover fronteggiare una situazione tutt’altro che semplice, con consumi di sostanze che aumentano esponenzialmente anche tra i giovanissimi.
«Qui operano soprattutto spacciatori nigeriani, e in parte minore nordafricani. E i consumatori sono anche molto giovani. Si comincia a prendere eroina persino a 14 e 15 anni. E non parliamo solo di ragazzi che vivono in situazioni di disagio, ma pure di persone che stanno bene e hanno buone famiglie alle spalle», spiega Rucco in un’intervista a La Verità. Poi precisa che è vero che «il consumo di droga non è un reato» e «per questo ci si limita alla segnalazione del consumatore alla prefettura, che interviene con la sospensione della patente e altre misure simili. Poi è prevista una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro».
La sanzione dei 400 euro, invece, nasce per «colpire coloro che vanno ad acquistare droga in particolare in certe zone della città, come Campo Marzo o altri quartieri più periferici. L’ordinanza stabilisce che la sanzione amministrativa non possa essere inferiore a 400 euro. È entrata in vigore a metà luglio, e vale fino al 31 ottobre. Poi diventerà parte organica del regolamento di polizia urbana». Sugli effetti dell’ordinanza il sindaco si dice soddisfatto: i risultati sono «molto positivi. Dalla fine di luglio a oggi le sanzioni sono state alcune decine. Sono sanzioni alte, ne siamo consapevoli. Lo sono perché vogliamo essere severi».
Oltre a multare i trasgressori, Rucco spiega che è previsto un piano di recupero per i soggetti più fragili. «Mandiamo operatori di strada nelle zone più a rischio, per avvicinare i consumatori e spingerli a rivolgersi al Sert – il Servizio per le tossicodipendenze, ndr – o alle comunità di recupero. Questi operatori agiscono per cercare di migliorare la situazione da tutti i punti di vista, operando sul campo». L’obiettivo non è colpire chi non può permettersi di pagare 400 euro, ma arginare il consumo tra imprenditori e professionisti, e soprattutto tra «i ragazzini».
In copertina: NICOLA FOSSELLA, ANSA | Francesco Rucco
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