Alexei Navalny dimesso dall’ospedale, il Cremlino: «Se vuole tornare in Russia è libero di farlo». Ma resterà in Germania per finire le cure
Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato dimesso dall’ospedale la Charité di Berlino, dove era stato ricoverato lo scorso 22 agosto per un presunto avvelenamento avvenuto su un volo di ritorno dalla Siberia. In un comunicato dell’ospedale, i medici hanno spiegato che: «le condizioni del paziente sono migliorate a sufficienza per poter essere dimesso dalle cure ospedaliere». Intanto, il Cremlino ha inviato un messaggio attraverso il portavoce Dmitry Peskov: «Se Alexei Navalny vuole tornare in Russia è libero di farlo, come ogni cittadino russo». Peskov ha aggiunto anche di essere «felice» della notizia secondo cui l’oppositore russo si stia riprendendo.
Invece Navalny resterà in Germania per tutto il tempo necessario a completare le cure, come ha fatto sapere la sua addetta stampa Kira Yarmysh. «Alexei Navalny rimarrà in Germania poiché il suo trattamento non è ancora terminato – ha fatto sapere -. Tuttavia, i medici prevedono una completa guarigione». L’attivista era stato trasportato in Germania dopo che Berlino aveva offerto assistenza e cure. Il 7 settembre Navalny era uscito dal coma farmacologico, e pochi giorni dopo aveva iniziato a respirare da solo. Il Cremlino continua tuttavia a negare di essere coinvolto nell’avvelenamento. Mentre Angela Merkel ha chiesto risposte a Vladimir Putin sull’accaduto.
Il messaggio di Navalny dimesso
Dopo 24 giorni di terapia intensiva e 16 di coma, Navalny è stato dimesso dall’ospedale e su Instagram condivide la sua gioia con i suoi seguaci, con tanto di ringraziamenti per i medici dell’ospedale di Berlino che si sono occupati delle sue gravi condizioni di salute: «Il giorno è arrivato, evviva! I medici hanno deciso che l’ulteriore recupero non richiede un trattamento ospedaliero, ma una normalizzazione della vita. Camminare, passare del tempo con la famiglia, la routine dei movimenti quotidiani. E ora, opplà, sto già arrancando per il parco in pantaloni di tre taglie più grandi», scrive l’oppositore sul suo profilo Instagram.
«Per la prima volta sono stato portato davanti a uno specchio, dopo 24 giorni in terapia intensiva (di cui 16 in coma). E dallo specchio mi ha guardato un personaggio del film Il Signore degli anelli. E credetemi, non era un elfo», ha aggiunto Navalny che ha espresso gratitudine a tutto il team di medici della clinica Charité e, in particolare, al professor Eckard.
Leggi anche:
- Nigeria, 13enne condannato a 10 anni per blasfemia. Il direttore del museo di Auschwitz si offre volontario per scontare (in parte) la pena
- Alexei Navalny: «C’è Putin dietro il mio avvelenamento. Tornare in Russia? Non ho paura»
- Navalny: «Putin ha perso la testa». La Germania spinge per nuove sanzioni alla Russia, ma non ferma il Nord Stream 2
- Navalny, ecco le sanzioni dell’Unione europea: colpite sei persone vicine a Putin
- Un’auto si scaglia contro l’ingresso della Cancelleria tedesca. Sul fianco la scritta: «Stop alla globalizzazione»
- Caso Navalny, l’inchiesta di «Bellingcat» che inchioda i servizi di sicurezza russi
- Putin su Navalny: «Che bisogno c’era di avvelenarlo? Se avessimo voluto, avremmo portato il lavoro a termine» – Il video
- La Corte suprema russa ha abolito il partito fondato da Navalny
- Navalny posta una foto mentre scende le scale: «Sono più che tecnicamente vivo»
- La scoperta dei colleghi di Alexei Navalny: tracce della tossina Novichok in una bottiglia nell’hotel in Siberia – Video