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Caso Suárez, l’accordo al telefono tra rettrice e direttore generale dell’Università. E oltre alla Juventus sarebbero coinvolte altre squadre

23 Settembre 2020 - 22:18 Sara Menafra
A far scattare l’accusa di corruzione per i vertici dell’Ateneo le conversazioni seguite ai contatti con i bianconeri. Il giro di giocatori potrebbe essere più ampio

Se l’inchiesta sulla falsa certificazione di conoscenza della lingua italiana assegnata all’attaccante del Barcellona Luis Suárez ha fatto un salto di qualità, passando dal falso alla corruzione per i massimi vertici dell’ateneo di Perugia, c’è una ragione precisa: il direttore generale Simone Olivieri e la rettrice Giuliana Grego Bolli in più di una conversazione si sarebbero accordati su come gestire il vantaggio economico e “di prestigio” che sarebbe derivato dai rapporti privilegiati con la Juventus e con altre squadre con calciatori stranieri da federare.

Tutto, come è ormai emerso, si svolge alla fine dell’estate, quando un contatto, un vecchio amico di Olivieri, chiama quest’ultimo per proporgli un canale privilegiato nei confronti di Suárez, che la Juventus vorrebbe tesserare come comunitario. Olivieri capisce subito che da un primo favore alla Juventus potrebbero derivare molti vantaggi. Per l’ateneo e non solo. Tanto più che fin dal principio è chiara anche un’altra cosa: le squadre interessate ad usare l’università di Perugia per far ottenere la certificazione di italiano, e quindi la cittadinanza, ad altri giocatori potrebbero essere parecchie, non solo la Juventus.

La telefonata con l’avvocato del team legale bianconero segue a stretto giro. La diretta interessata, Maria Turco, ha spiegato all’Ansa che la conversazione non ha avuto nulla di anomalo e che lei non si è mai sognata di dire che Suárez doveva avere un trattamento di fiducia. I contatti con la Juventus, però, non si sarebbero limitati a quella conversazione.

Gli altri giocatori

Ma è sull’ipotesi che Olivieri e Grego Bolli volessero tramutare l’istituto di certificazione della lingua italiana presso l’ateneo nel centro preferito dalle squadre di calcio più importanti d’Italia che ora la procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, vuole fare ulteriori accertamenti. Di come costruire questa ipotesi, la rettrice e il direttore generale avrebbero parlato in più di un’occasione. Come avrebbero insistito sul fatto che il favore a Suárez avrebbe portato vantaggi all’ateneo: talmente concreti da essere paragonabili ad un vero e proprio pagamento. Di qui la scelta di iscrivere i due per corruzione, facendo fare un salto di qualità all’intera inchiesta.

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