Coronavirus, anche in Spagna quarantena più breve: 10 giorni con test negativo. Negli Usa regole più rigide sul vaccino: a rischio la distribuzione prima del voto
Spagna
In diversi Paesi europei si sta allargando la tendenza a ridurre i giorni di quarantena per i casi non risultati positivi al Coronavirus, ma che hanno comunque avuto contatti con persone contagiate. L’ultima decisione su questo fronte arriva dalla Spagna, nonostante negli ultimi giorni il Paese stia registrando un importante incremento di vittime e di casi di contagio.
Solo nelle ultime 24 ore, la Spagna ha rilevato il numero più alto di vittime in un solo giorno in questa seconda ondata, 241 decessi, mentre i nuovi casi sono stati oltre 10 mila. Il ministero della Sanità spagnolo ha comunicato che il periodo di isolamento passa a 10 giorni per chi ha solo avuto contatti con soggetti positivi. Un periodo che può gradualmente aumentare a seconda se il soggetto abbia sintomi o meno, e a seconda delle regole regionali imposte dalle varie autorità locali.
Mentre in Italia il Cts ha rinviato la decisione su una possibile quarantena breve, in altri Paesi europei come l’Austria e la Slovenia è stata ridotta già a 10 giorni, dopo che Francia e Belgio avevano già deciso di portare il periodo di isolamento a sette giorni. Altri Stati come Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Portogallo e Croazia stanno valutando l’ipotesi di riduzione.
Usa
La Food and Drug Administration ha annunciato di voler imporre a breve un nuovo e più rigido protocollo pr l’autorizzazione in emergenza di un vaccino contro il Coronavirus. Una decisione che potrebbe rendere ancora più difficile l’arrivo e la distribuzione di un vaccino entro la data delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, come più volte annunciato dal presidente Usa Donald Trump.
E sono proprio gli annunci del capo della Casa Bianca a preoccupare gli esperti di sanità pubblica, come riporta il Washington Post. Lo scopo delle nuove linee guida della Fda è di aumentare la trasparenza e quindi la fiducia pubblica nei confronti del vaccino che dovrà essere quanto più sicuro e affidabile possibile.
Una priorità dettata anche dopo che gli ultimi sondaggi, come quello della Pew Research, ha fatto emergere un calo della fiducia degli americani nei confronti del vaccino in arrivo. Nell’ultima rilevazione sono scesi a sotto il 50% gli americani che si sono detti disposti a sottoporsi al vaccino non appena fosse stato possibile, mentre a maggio erano il 72%.
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