Salvini va a un comizio a Formello con la febbre: «Ci tenevo». Poi smentisce (se stesso)
«Ci tenevo ad essere qua anche se un po’ dolorante e un po’ febbricitante». Aveva esordito così Matteo Salvini nel suo intervento di ieri sera al festival “ITACA20.20” a Formello. Rispondendo al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano che gli chiedeva quando prevedeva di arrivare nella “sua” Itaca, il leader della Lega aveva spiegato di aver trasgredito agli ordini del medico che, dopo una seduta di due ore «attaccato al cortisone» gli aveva intimato di tornare a casa. Salvini però era comunque partito per Anguillara Sabazia per poi dirigersi a Formello e infine a Terracina. Una piccola odissea compiuta in stato «febbricitante», secondo le stesse parole di Salvini.
La Lega smentisce
Alle 13 circa, il leader della Lega si è fatto fotografare mentre si stava facendo iniettare una flebo di cortisone «per sconfiggere mal di schiena, collo e spalla, e si riparte!», forse ignaro dell’effetto che avrebbero suscitato le parole pronunciate dal palco a Formello. Una reazione comprensibile visto che nella regione, come altrove in Italia, è vietato circolare con la febbre superiore ai 37,5 gradi centigradi. Vietato entrare nei ristoranti, nei negozi e in qualsiasi esercizio commerciale: ma non al festival di Formello?
Oggi Salvini ha smentito quanto dichiarato ieri. «Mai avuta febbre, fatto test sul Covid ieri mattina, negativo. Ho il torcicollo come milioni di italiani e ho preso il cortisone». Non manca neppure un rimprovero ai media, colpevoli di aver preso alla lettera la sua dichiarazione: «alcuni “giornalisti” evitassero almeno di speculare e mentire sulla salute del prossimo», si legge nella nota diretta alla stampa.
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