Le parole di Pistocchi contro un tifoso bianconero: «In Cina voi sareste tutti nei campi di correzione. Dal 2006»
C’è chi chiede un intervento di Mediaset. Chi quello dell’ordine dei giornalisti. Quello che è certo è che Maurizio Pistocchi in uno dei suo ultimi confronti social ha attaccato un tifoso bianconero con queste parole: «In Cina sareste tutti in campi di correzione dal 2006». Già, il riferimento, frutto di ignoranza – chissà -, è proprio a quei campi di internamento della Regione cinese dello Xinjiang dove a partire dal 2016 milioni di persone di etnia uigura sono state incarcerate, torturate e uccise.
Difficile pensare a uno scivolone. Una parola uscita male in un momento di confronto con un tifoso. Ci ha pensato un utente di Twitter a fargli notare che quando parla di campi di internamento in Cina il ricordo italiano va ai campi di correzione tedeschi di «Dachau, Buchenwald e altri… sono morti più di 7.700 italiani in quei campi». A quel punto, il giornalista avrebbe potuto fare un passo indietro, e invece la pezza è stata peggiore del buco.
E così il giornalista ha rincarato la dose. A chi fa notare che la senatrice Liliana Segre avrebbe molto da ridire su queste affermazioni Pistocchi risponde: «Qualcuno deve fare quello che le famiglie non sono state in grado di fare: educare gli ignoranti». Curioso che proprio il governo cinese usi la parola “educare” per giustificare l’incarcerazione di milioni di persone e per sottrarre, tra le altre cose, bambini alle famiglie così da crescerli in orfanotrofi, lontani dai genitori.
Leggi anche:
- Quello che non sappiamo su Jonathan Galindo e quello che dovremmo sapere su come stare sui social network
- Monta il boicottaggio contro Huawei per il riconoscimento facciale che scova gli uiguri, Griezmann scarica lo sponsor
- La Disney gira «Mulan» vicino ai campi di internamento per uiguri e nei titoli di coda ringrazia la Cina
- Gli uiguri oppressi dalla Cina vivono felici? Le immagini drammatiche che smentiscono Pechino – Video
- La Bbc accusa la Cina: «Inquietanti gli abusi sugli uiguri». L’ambasciatore cinese: «Tutti vivono felici»