Caso Tridico, Di Maio prende le distanze ma fu il suo ministero a fissare l’aumento di stipendio. Il documento che imbarazza il governo
Ora che la notizia dell’aumento retroattivo dello stipendio di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, ha sollevato il polverone politico, è subito scattata la corsa a dissociarsi da quella decisione, formalizzata il 7 agosto scorso ma venuta a galla soltanto ieri. Persino Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 stelle e tra i primi sponsor di Tridico, prende le distanze: «Chiederò chiarimenti nelle prossime ore». Eppure, la decisione di portare il compenso del presidente dell’Inps a 150 mila euro, con effetto retroattivo, è stata presa in seno al governo di cui – con Matteo Salvini – era azionista di maggioranza, nonché vice ministro e, soprattutto, ministro del Lavoro.
Spetta infatti al ministro del Lavoro, come stabilisce la legge istitutiva di Reddito di cittadinanza e Quota 100, fissare con decreto le retribuzioni dei dirigenti di Inps e Inail. Ma non è tutto. Come riferisce la Repubblica, una nota dell’allora capogabinetto di Di Maio, Vito Cozzoli, dimostra il ruolo attivo del dicastero allora guidato dal pentastellato. Nella nota, datata 12 giugno 2019 e indirizzata alla Direzione generale per le politiche previdenziali dello stesso ministero del Lavoro, figuravano le cifre da elargire al Consiglio di amministrazione dell’Inps: 150 mila euro al presidente, 100 mila euro al vicepresidente e 23 mila euro ai tre consiglieri dei due consigli di amministrazione ancora da nominare.
La nota – inviata per conoscenza anche al premier Giuseppe Conte, al ministro del Tesoro Giovanni Tria e al Ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta – chiedeva una «valutazione definitiva di congruenza degli importi» ai fini «della predisposizione del decreto del ministero del Lavoro» che doveva ratificare le cifre. Decreto che non fu mai firmato, a causa della prematura crisi del governo gialloverde. Intervenne poi successivamente la nuova ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, con il decreto interministeriale del 7 agosto, a fissare gli aumenti per i dirigenti di Inps e Inail. L’unica modifica fu al compenso del vice presidente (40 mila euro più 60 mila se ha deleghe). Il compenso per il presidente dell’Inps rimase fermo ai 150mila euro stabiliti nella nota del giugno 2019.
Leggi anche:
- Di Maio va in Sicilia e mette la felpa: «I tunisini non hanno diritto di venire in Italia: non scappano da guerre o persecuzioni»
- Se 150 mila euro vi sembrano molti. Ecco perché – almeno stavolta – sto dalla parte di Tridico
- Caso Tridico, il governo fu interpellato sulla decorrenza dell’aumento ad aprile. Il presidente dell’Inps: «Nulla da chiarire, non mi dimetto»
- Conte difende Tridico sullo stipendio: «È adeguato». Poi la stoccata sulla cassa integrazione: «Lavori anche di notte» – Il video
- Il presidente dell’Inps Tridico si alza il compenso a 150mila euro. Polemiche per l’aumento con effetto retroattivo
- Furbetti del bonus, Tridico non fa i nomi: «Aspettiamo chiarimenti dal Garante»
- Il deputato Renzo Tondo incassa un bonus da 11mila euro: «Meglio darli ai miei dipendenti che lasciarli all’Inps»
- Emilia-Romagna, sospeso il consigliere leghista Bargi: ha intascato due bonus Inps
- Bonus Inps, Andrea Dara si difende: «Non sapevo dell’accredito, i 600 euro chiesti da mia madre»