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Fidanzati uccisi a Lecce, arrestato il presunto omicida: è uno studente di 21 anni, ex «coinquilino» delle vittime. Il procuratore: «Fortissima premeditazione»

28 Settembre 2020 - 22:47 Chiara Piselli
Svolta nelle indagini a una settimana dal brutale delitto della coppia. Il presunto omicida si chiama Antonio De Marco, ha 21 anni, è di Casarano, ed è uno studente di scienze infermieristiche. Per un periodo ha vissuto in casa con la coppia. Ancora da chiarire il movente

È stato fermato poco prima delle 22 di questa sera il presunto omicida dei due fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis uccisi a Lecce, nella loro casa di via Montello, nella serata dello scorso 21 settembre. Si chiama Antonio De Marco, ha 21 anni ed è uno studente di scienze infiermeristiche. Stando a quanto riportato dal procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris che ha incontrato la stampa dopo le 22.30, il giovane è di Casarano, in provincia di Lecce, ma viveva in una casa in affitto ed è stato per un periodo «coinquilino» delle vittime. «Manca però un movente», ha detto il procuratore nel corso della conferenza. E su questo bisognerà fare luce nei prossimi giorni. «L’assenza di un movente ha rappresentato una grossa difficoltà iniziale nelle indagini – ha spiegato il procuratore – perché senza un movente è difficile capire qual è la pista da seguire; questo mi ha ha spinto a seguire la vicenda con quattro magistrati». La svolta nelle indagini arriva a una settimana di distanza dal brutale delitto della coppia: 35 coltellate circa su Eleonora, funzionaria dell’Inps di 30 anni, e 25 circa su Daniele, arbitro di 33 anni, entrambi morti sul colpo all’arrivo dei soccorsi chiamati dai vicini di casa che hanno sentito urlare i giovani.

Stando alla ricostruzione del procuratore, «c’è stata una fortissima premeditazione» del delitto. Una conclusione alla quale gli investigatori sono giunti anche a causa dei foglietti smarriti dall’omicida e ritrovati da chi indaga sul caso sui quali è «tracciata la mappa per evitare le telecamere e la programmazione dell’omicidio, che doveva essere preceduta da attività prodromica». Nell’appartamento in cui è avvenuto l’omicidio sono state ritrovate inoltre alcune striscette tendi-tubo. Per il procuratore De Castris un chiaro segno del fatto che il delitto nella mente dell’omicida sarebbe dovuto essere «una rappresentazione anche per la collettività». Il giovane, per ora, non ha confessato di aver commesso il fatto. Intanto, proprio oggi un consulente informatico è stato incaricato di analizzare il contenuto dei dispositivi informatici sequestrati ai due fidanzati. L’analisi dei dati sarà effettuata sui due computer trovati nell’abitazione, sul quello che Eleonora usava in ufficio, alla sede Inps di Brindisi, e su un pc sequestrato a casa della madre, a Seclì. Ma esami sui contenuti saranno effettuati anche sul tablet, su una chiavetta usb, e su un vecchio telefono cellulare di Daniele. I risultati dell’analisi dei dati su dispositivi informatici dovrebbero arrivare nel giro di 10 giorni.

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