Tragedia a Milazzo, ecco il video di Visalli che tenta i soccorsi. La procura ha aperto un’inchiesta
Sono le stesse immagini che abbiamo pubblicato ieri mattina e che, vi avvertiamo, potrebbero urtare la vostra sensibilità. Vi si vedono due dei tre uomini della Guardia costiera che sabato 26 settembre si sono buttati in mare col solo aiuto di una corda e un salvagente per provare ad aiutare uno dei due ragazzini che – con un gesto a dir poco avventato – avevano pensato bene di sfidare onde alte sei metri per fare comunque il bagno. Nel tentativo di salvarne uno dei due, il secondo comandante della Guardia costiera di Milazzo Aurelio Visalli ha perso la vita.
Dopo che ieri mattina è stato trovato il corpo del funzionario, è stato possibile ricostruire con maggiori dettagli quanto accaduto. L’ex giocatore del Messina Gaetano Beninato ha raccontato a la Repubblica di essere stato lui, che abita a pochi metri dalla spiaggia, a chiamare la Guardia costiera quando ha visto i due ragazzini buttarsi in acqua e andare subito in difficoltà.
«Da casa mia ho visto i due quindicenni che entravano a farsi il bagno, poi ho capito che erano in difficoltà. E non ho avuto un attimo di esitazione: ho subito telefonato alla Guardia Costiera. Ho detto: ‘Qui ci vuole un elicottero, da terra è impossibile raggiungerli perché le onde sono altissime, c’è vento e pioggia. Mi hanno risposto: ‘Qui un elicottero non c’è, deve arrivare da Catania’. Ho urlato: fate presto», ha raccontato.
Uno dei due quindicenni nel frattempo è riuscito a guadagnare la riva, l’altro no ed è rimasto attaccato ad una boa per più di un’ora, dice sempre Beninato. Tutti e due, qualche ora dopo i fatti, hanno rivendicato la loro bravata sui social, senza concedere neppure un ringraziamento né alla Guardia costiera né ad Aurelio Visalli.
E’ per raggiungere il secondo ragazzo che Visalli e gli altri tre si è buttato comunque in mare, praticamente senza attrezzatura. Il comandante in seconda, raccontano i testimoni, è stato il più coraggioso ma ha finito per essere travolto dalle onde. Il ragazzino intanto è riuscito a rientrare, non si capisce se solo grazie alle onde o con l’aiuto dei soccorritori. Lui stesso nel suo video sui social, però, ammette: «Quando mi hanno recuperato ero in ipotermia».
Ora, la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha deciso di aprire un fascicolo e disporre l’autopsia sul corpo di Visalli. Almeno due i punti da chiarire: prima di tutto se sia vero che l’uomo sia stato soccorso in ritardo, come sostiene la famiglia. Poi se la scelta di autorizzare i soccorsi via terra, e quindi lasciarlo entrare in mare nonostante il meteo avverso, sia stata una decisione imprudente e quindi possa diventare oggetto di un’inchiesta penale.
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