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Coronavirus, tre città francesi a rischio lockdown: Parigi, Lione e Lille vicine alla soglia di «massima allerta»

30 Settembre 2020 - 14:26 Riccardo Liberatore
Il tasso di incidenza ha superato la soglia di 250 nuovi casi per 100mila abitanti. Preoccupazione per i nuovi focolai in scuole e università, ma il governo esclude chiusure generalizzate degli atenei

Siamo lontani dai picchi di settimana scorsa, quando in Francia venivano registrati almeno 13 mila nuovi casi positivi al giorno, ma rispetto all’Italia il dato quotidiano sui contagi – anche al netto del numero di tamponi – resta preoccupante. Se lunedì i nuovi casi di Coronavirus erano 4.070 (cifra viziata dalle difficoltà di afflusso dei dati da tutto il Paese durante il fine settimana), martedì sono tornati a salire: 8.051 in 24 ore.

Chi sminuisce la gravità dell’emergenza deve fare i conti con l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva – erano 1.204 martedì, con un incremento di 40 casi in 24 ore. Un confronto con l’Italia è utile: stando ai dati di ieri nel nostro Paese sono 271 le persone ricoverate in terapia intensiva. Dati altrettanto preoccupanti per quanto riguarda i decessi a causa del Covid, saliti di 85 unità martedì, dopo 81 nuovi decessi rilevati il giorno prima.

Preoccupano le aree metropolitane

In questo contesto di allarme generale, preoccupano in particolar modo le aree metropolitane. Secondo il canale d’informazione BFM-TV, Parigi, Lione e Lille si stanno avvicinando alla soglia di «massima allerta» per la diffusione della Covid-19 dopo che il tasso di incidenza ha superato la soglia di 250 nuovi casi per 100 mila abitanti, e sono dunque a rischio lockdown. Nel frattempo, Le Parisien, storico giornale della capitale, si chiede se Parigi seguirà il destino di Marsiglia – dove sono state messe in campo le restrizioni più dure – e se la regione Ile-de-France non si stia dirigendo verso chiusure generalizzate.

Un terzo dei nuovi focolai è in ambiente scolastico

Secondo gli ultimi dati di Santé Publique France, un terzo dei nuovi focolai di infezione da Coronavirus riguarda l’ambiente scolastico e universitario. Tuttavia, la ministra dell’Istruzione Superiore, Frédérique Vidal, ha assicurato oggi che non ci sarà nessuna chiusura «generalizzata delle università». Intervistata da radio Europe 1, la ministra ha detto: «La situazione è molto diversa nei vari territori e quindi negli istituti, quindi, al momento, richiudere le università non è assolutamente previsto».

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