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Usa, il primo dibattito presidenziale tra insulti e offese. Trump: «Non hai niente di intelligente». Biden: «Sei un bugiardo e un clown»

30 Settembre 2020 - 04:39 Cristin Cappelletti
A poco più di un mese dal voto del 3 novembre i due candidati si sono confrontati per la prima volta sul palco della Case Western Reserve University di Cleveland

«Ho i miei auricolari e le mie sostanze dopanti pronte». Era stato anticipato così, con un tweet sarcastico dell’ex vicepresidente, il primo dibattito presidenziale 2020 tra il presidente uscente e lo sfidante democratico. Come da copione il grande tema di questo primo confronto diretto tra Donald Trump e Joe Biden è stato il Covid-19. Dalla Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio, il giornalista di Fox News e moderatore del dibattito Chris Wallace ha aperto subito il confronto con la nomina di Amy Comey alla Corte Suprema. Per Trump non ci sono problemi sulle tempistiche, criticate invece dai democratici: «Sono stato nominato per 4 anni, non per tre. Abbiamo vinto le elezioni e abbiamo il diritto di scegliere».

La pandemia

Dopo un inizio civile, il dibattito si è acceso come da copione sul tema del Coronavirus e della gestione della pandemia. Come ci si aspettava Biden ha puntato sui numeri: 200 mila morti. «Io ho fatto un lavoro che tu non avresti mai saputo fare, non è nel tuo sangue», ha risposto Trump ribadendo ancora una volta di essere vittima di fake news e di una stampa che favorisce il candidato dem.

Le tasse

Non è certo stato un duello tra cavalieri. Dopo che Joe Biden ha definito Trump un bugiardo e un clown, Trump ha contrattaccato: «Non c’è niente di intelligente in te». Il grande tema caldo delle ultime ore riportato a Cleveland è stato quello della presunta evasione fiscale del presidente Trump che ha assicurato: «Ho pagato milioni in tasse e ve lo dimostrerò». Il presidente americano ha puntato poi, come fu con Hillary Clinton, sul suo ruolo da outsider: «Ho fatto più io in 47 mesi che tu in 47 anni».

Le tensioni razziali

Il Black Lives Matter e le proteste seguite alla morte di George Floyd sono state un boomerang per Joe Biden. Se il candidato dem ha attaccato Trump per la mancanza di unità nel Paese, Trump ha risposto che la sua presidenza ha fatto molto di più per gli afroamericani di quanto fatto da Biden. Sui disordini nelle città il presidente in carica tira fuori il cavallo di battaglia di «legge e ordine» e il fallimento dei democratici nel gestire le rivolte.

La politica estera

Più che di una discussione sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo, i due candidati hanno invece portato il dibattito sui rispettivi legami, di uno e dell’altro, con la Russia. Biden ha accusato Trump di essere il cagnolino di Putin. Mentre il repubblicano è tornato sull’Ukrainegate e l’accusa al figlio di Biden: «Ha preso soldi dalla Russia per 3,5 milioni di dollari».

Il voto

L’epilogo del dibattito è stato sul voto per posta: «Una frode», ha detto Trump. Per il presidente si deve andare a votare di persona. L’attacco di Biden: «Trump ha paura di far contare i voti». Ma sulle elezioni del 3 novembre Trump è certo: «Non c’è mai stato un presidente che ha fatto più di quello che ho fatto io nonostante la farsa dell’impeachment. Prima del Covid c’era una sensazione di unità, era la prima volta da anni». La chiosa di Biden: «Con questo presidente siamo più deboli, più malati, più poveri, più divisi e più volenti».

Foto copertina: EPA/Morry Gash

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