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Il senatore M5s Mollame: «Non ho dato peso ai primi sintomi, poi un pranzo con Croatti… Immuni? Non riuscivo a scaricarla»

01 Ottobre 2020 - 09:48 Cristin Cappelletti
Insieme a lui è stato contagiato anche il pentastellato Marco Croatti

«Resisto, non sono ancora corso in ospedale ma il virus è ancora dentro di me, mi sta dando filo da torcere». Parla così Francesco Mollame, il senatore 5 stelle, in un’intervista a Il Messaggero. Lui è tra i due pentastellati risultati positivi al Coronavirus. Un contagio che ha spinto il Senato a sospendere per precauzione i lavori.

Mollame racconta di avere avuto i primi sintomi il 17 settembre: «Siccome ho una malformazione congenita al setto nasale ho pensato che fosse colpa dell’aria condizionata in aereo». Il senatore riconduce il momento del contagio al 14 settembre, quando sarebbe stato in macchina con un possibile positivo ma asintomatico durante la campagna elettorale per le Regionali.

Insieme a lui è stato contagiato anche Marco Croatti con cui aveva avuto un contatto il 18 settembre: «Sono stato in campagna elettorale in Emilia-Romagna – aggiunge Mollame al Corriere della Sera – lì sono stato a stretto contatto con Marco Croatti. Sono stato tutto il giorno con lui, ho mangiato anche in trattoria e come sa in quei casi si può togliere la mascherina».

Il 22 settembre il senatore ha avuto la febbre, il giorno dopo ha fatto il tampone e il 28 ha saputo di essere positivo. «Mi dispiace per Marco. Io in realtà non vado in Senato dal giorno 10 – dice Mollame – Marco ha partecipato alla riunione dei gruppi giovedì scorso, ma so che si è messo subito in isolamento e chi ha avuto contatti con lui è in coda a fare il tampone».

Ai quotidiani che lo hanno intervistato, il senatore Mollame ha provato a spiegare le difficoltà avute per scaricare l’app Immuni: «Non sono riuscito a scaricarla, ma ho ricostruito ugualmente tutti i contatti delle delle ultime settimane».

A 24 Mattino su Radio24 con Simone Spetia, il senatore grillino ha poi spiegato che probabilmente i problemi erano legati al fatto che la memoria del suo telefono fosse piena. Dopo la scoperta della positività, ha cercato comunque di avvertire chi poteva essere a rischio «Ho denunciato tutti i nomi di quelli con i quali sono stato in contatto e ho chiamato gli uffici M5S al Senato appena mi è salita la febbre».

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