Caso Gregoretti, udienza rinviata al 20 novembre: il gup sentirà anche Conte, Di Maio e Lamorgese
Dopo oltre un’ora in camera di consiglio, il Gup del Tribunale di Catania Nunzio Sarpietro ha accolto la richiesta della difesa di Matteo Salvini e delle parti civili nell’ambito del procedimento sul caso Gregoretti: il 20 novembre ci sarà un’ ulteriore attività istruttoria che prevede, tra le altre cose, l’audizione del premier Giuseppe Conte. Il prossimo 4 dicembre, invece, verranno uditi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ambasciatore Maurizio Messari. Il gup ha anche disposto l’acquisizione di documenti sugli altri sbarchi avvenuti nello stesso periodo. «Torneremo a Catania in compagnia», ha commentato Salvini in conferenza stampa. Il segretario della Lega si è detto contento di sentire un giudice riconoscere che «non ha fatto le cose da solo»
Il caso
Il segretario della Lega è stato stamattina in aula al Palazzo di Giustizia di Catania. Oggi 3 ottobre – data della giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione – ha partecipato all’udienza preliminare per difendersi dall’accusa di sequestro di persona aggravato. Con lui c’era la sua legale, l’avvocata e senatrice della Lega Giulia Bongiorno. L’accusa è riferita alla gestione dello sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti, avvenuto nel luglio del 2019 a Siracusa. Secondo il tribunale dei ministri, Salvini avrebbe violato le leggi internazionali sull’obbligo di soccorso (convenzione Sar e Solas e convenzione Unclos).
L’udienza
L’udienza si è quindi conclusa con la richiesta di acquisizione di nuovo consistente materiale probatorio. Il gup Sarpietro doveva stabilire se rinviare a giudizio Salvini, se procedere con un approfondimento delle indagini o se non ci siano sufficienti condizioni per procedere (come richiesto dalla difesa). Durante le prime fasi dell’udienza, la Procura di Catania ha nuovamente richiesto l’archiviazione, come aveva fatto nella prima fase del procedimento. Nel caso in cui il gup decidesse di mandare a giudizio l’ex vicepremier e ex ministro dell’interno – come richiesto dal tribunale dei ministri – sarebbe il primo processo in Italia collegato alle politiche di chiusura dei porti di Salvini.
La difesa chiede un’audizione per Luciana Lamorgese
Durante l’udienza, la difesa ha chiesto un’audizione dell’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, per sollecitare un approfondimento probatorio da parte del giudice: secondo Bongiorno, il gup deve accertare se le procedure di sbarco – cuore dell’accusa a Salvini – sono le stesse che sta seguendo ora il governo Conte II.
Il post di Salvini con Meloni e Tajani
«Grazie a tutti coloro che sono venuti a Catania anche da molto lontano per dimostrarmi la loro vicinanza», ha scritto Salvini in un post sui social. «Vado avanti certo di aver sempre agito per la difesa della patria e la sicurezza degli italiani». Prima dell’ingresso al tribunale, il segretario della Lega si è incontrato in un hotel sul lungomare con gli alleati di centrodestra, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Antonio Tajani di Forza Italia. Il 12 febbraio scorso, giorno in cui l’aula del Senato ha dato il via libera a procedere, Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano presentato un ordine del giorno in cui chiedevano di negare l’autorizzazione richiesta dal tribunale dei ministri. La Lega non aveva partecipato al voto, uscendo dall’Aula. La richiesta era stata respinta.
Manifestazioni pro e contro
Non si fanno attendere le prime proteste nei pressi del Palazzo di Giustizia catanese. A piazza Trento è arrivato un furgone con appeso uno striscione con su scritto: «Abbiamo già la sentenza. Salvini me**a». La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Mai con Salvini Sicilia, che sta distribuendo ai presenti in piazza ritoli di carta igienica con la foto del segretario della Lega. Parallelamente, Giorgia Meloni ha organizzato un presidio di supporto a Salvini. La leader di Fratelli d’Italia ha accusato i partiti al governo – soprattutto il Movimento 5 Stelle – di aver «scandalosamente» votato per l’autorizzazione a procedere.
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