Dopo le sue parole sulla mafia, Angela Maraventano lascia la Lega: «Sono una persona seria»
«La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono?». Dopo aver detto queste parole sul palco dell’evento Noi con Salvini di Catania, sabato scorso, l’ex senatrice siciliana Angela Maraventano oggi ha lasciato la Lega. Le sue dimissioni erano state chieste anche da Stefano Candiani, coordinatore del partito in Sicilia. Parole ambigue le sue, a cui seguiva una sorta di rivendicazione del lavoro fatto per eliminare la presenza di Cosa Nostra dal territorio: «Perché noi la stiamo completamente eliminando… Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio». Parole che dopo essere state criticate dai social, sono state condannate anche dal suo stesso partito, come spiega lo stesso Candiani: «A Catania ha fatto un intervento pasticciato. Ogni tipo di giustificazione avanzata su questo tema mi sembra francamente insufficiente rispetto alla gravità delle frasi pronunciate. Non si possono avere ambiguità. Deve lasciare la Lega». L’annuncio delle dimissioni dal partito è arrivato direttamente dall’ex senatrice, eletta nel 2008: «Sono una persona seria. Accolgo la richiesta di Candiani e lascio. Lascio il partito, ma andrò avanti nelle mie battaglie contro le mafie africane».
Leggi anche:
- La parola «mafia»? Esempio di dialetto siciliano. L’incredibile frase in un testo scolastico edito da Mondadori (che si scusa)
- I commercianti di Palermo si ribellano al pizzo: 20 mafiosi arrestati. Il racket sulle serate, il consiglio al cantante: «Fai il tatuaggio di Falcone e Borsellino e non hai problemi»
- Stragi del 1992, la Corte d’Assise condanna il boss latitante Matteo Messina Denaro all’ergastolo
- La deputata anti-mafia Piera Aiello rompe col M5s, le accuse per Bonafede: «Decide tutto lui, non in autonomia»
- La storia di Antonio Saetta è diventata un film. Chi era il primo magistrato giudicante ucciso da Cosa Nostra
- Roma, Massimo Giletti sotto scorta a causa delle minacce del boss Filippo Graviano