Il caos sui vaccini antinfluenzali in Lombardia, ritardi e dosi insufficienti: com’è saltata la fornitura di emergenza
È il 4 giungo quando il Ministero della Salute pubblica una circolare con linee guida per la stagione influenzale 2020-2021. La raccomandazione, soprattutto per quest’anno con la pandemia di Coronavirus che incombe,- è di vaccinare gli over 65 e le categorie a rischio. Tra le indicazioni fornite, e auspicate dal governo, c’è anche quella di anticipare a ottobre l’inizio della campagna vaccinazioni. Ma mentre l’autunno è arrivato, non lo sono le dosi per affrontare l’influenza. E questo accade in Lombardia, la Regione più colpita dal Coronavirus.
Dei 9 bandi per l’acquisto di vaccini anti-influenzali solo 4 sono andati a buon fine. Il 30 settembre – fa notare il Corriere della Sera – l’Azienda regionale lombarda per l’innovazione e gli acquisti (Aria), chiarisce che: «L’unica offerta pervenuta è risultata inappropriata in quanto rispetto alle prescrizioni del disciplinare non prevedeva un unico prezzo di offerta e contemplava consegne di fornitura in data successiva al 21 novembre 2020 posto come termine massimo di consegna». Insomma, una consegna che sarebbe arrivata troppo tardi rispetto alle indicazioni del Ministero.
La gara era stata indetta il 7 settembre e la richiesta era di 1,5 milioni di dosi al prezzo di 10 euro l’una. Costo totale? 15 milioni di euro. La regione Lombardia è quindi disposta a pagare il doppio di quanto offerto ad aprile. Ma sul mercato ormai la disponibilità di dosi scarseggia e non c’è risposta al bando.
La regione Lombardia è riuscita a ottenere un milione e 868mila vaccini per adulti e 430mila per bambini. Ma – come sottolinea il Corriere – solo la popolazione over 60 necessità di almeno 2,2 milioni di vaccini. A questi vanno aggiunte le categorie a rischio e il personale sanitario. A marzo, nel pieno dell’emergenza sanitaria, Lombardia si mette in moto per ottenere quanto prima le dosi per combattere l’influenza.
Al bando risponde la Glaxosmithkline offrendo 1,3 milioni di vaccini a 5,9 euro. Ma la gara di Aria fissa il tetto a 4,5 euro a dose. E così la proposta salta. La terza gara viene revocata e la quarta del 23 giugno fa salire l’offerta a 5,9 euro a dose: ma sul mercato non c’è disponibilità.
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