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Tutto quello che vi serve sapere sul nuovo obbligo di mascherina (o su come non prendere una multa da 400 euro)

07 Ottobre 2020 - 07:14 Valerio Berra
Le eccezioni riguardano i bambini sotto i sei anni, i conviventi, chi sta praticando un’attività motoria e le persone con le disabilità. E questa volta il governo mette le mani avanti sui conflitti con le regioni

Nel dubbio, mettetevela. A leggere le informazioni diffuse nelle ultime ore sembra che questa sia l’unica indicazione credibile per la mascherina. Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) non è ancora stato firmato. Anzi, dalle indiscrezioni che stanno emergendo sembra che slitterà di una settimana. Solo una misura verrà introdotta già da domani, 8 ottobre, visto che sarà inserita nel decreto per prorogare lo stato d’emergenza per il Coronavirus fino al 31 gennaio: l’obbligo di mettere la mascherina.

Secondo le indiscrezioni che potrebbero essere confermate dal testo di oggi, le mascherine ora sono obbligatorie anche all’aperto ma solo «in prossimità di altre persone non conviventi». Almeno questa volta il governo ha deciso di abbandonare il termine «congiunti» che mesi fa aveva ci aveva imposto un’elaborata analisi delle nostre relazioni dalla quale avevamo capito che in fondo siamo un po’ tutti congiunti.

Il rischio però è che il contenzioso si apra sulla parola «prossimità»: non è chiarissimo, salvo nuove indicazioni, a che distanza la mascherina è obbligatoria. Oltre a quella dei conviventi, ci sono anche altre eccezioni: il divieto non riguarda i bambini di sei anni, chi sta facendo sport, le persone con patologie e disabilità non compatibili con l’uso della mascherina e chi è entrato in un locale per consumare cibo o bevande.

Dobbiamo prepararci a una nuova polemica sui runner?

Chi passa il tempo a segnalare cattivi comportamenti altrui sui gruppi Facebook delle città sta cominciando già a lucidare la tastiera del pc. Nelle settimane più dure del lockdown la caccia al runner era diventata forse l’unica attività sportiva più praticata del running stesso. Se non altro perché era possibile fare tutto senza alzarsi dal divano. Ora la regola per le mascherine prevede, come detto, che si può togliere mentre si fa sport purché si mantenga un distanziamento di due metri. Chi corre distanziato dagli altri può non usarla.

Nel testo si parla di «attività motoria», definizione su cui i quotidiani hanno involontariamente cominciato a sollevare dei dubbi. Scrive la Repubblica: «Si può lasciarla in tasca quando si fa jogging o camminata veloce, non se si passeggia con il cane in un parco affollato». Fermo restando che mettersi a correre solo quando si incontrano degli agenti non è comunque consigliato, se il testo del decreto non viene chiarito chiunque potrebbe vendere una camminata al parco come una sessione di corsa o camminata veloce poco riuscita.

Le multe e il nodo delle regioni

Le sanzioni sono pesanti: si parte da 400 euro e si può arrivare fino a 1.000. D’altra parte fino a che non sarà brevettato un vaccino, la mascherina, il distanziamento fisico e l’igiene delle mani rimangono ancora gli strumenti più efficaci per evitare di contrarre il virus. C’è poi un ultimo tema che viene chiarito nel decreto: quello delle regioni. Per evitare nuovi casi di conflitti con le amministrazioni locali, il governo infatti ha chiarito come gestire questo decreto. Se le norme di una regione sono più stringenti, allora valgono quelle norme. Se sono più rilassate allora prevale il decreto. Con la speranza che poi si chiarisca caso per caso, al momento l’esempio più facile è quello del Lazio, dove appunto le norme regionali sono più stringenti e quindi prevarranno sul decreto del governo.

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