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Coronavirus, a Milano il flash mob dei lavoratori dello spettacolo: la crisi ha messo in ginocchio anche loro – Il video

11 Ottobre 2020 - 16:12 Redazione
Si sono presentati in piazza Duomo vestiti di nero, portando un baule per dare vita a una manifestazione silenziosa

Ieri, 10 ottobre, in piazza Duomo a Milano si è tenuta una protesta silenziosa, il cui unico suono proveniva unicamente dal battito di mani. Il video ha cominciato a circolare in queste ore, diventando virale in Rete. Erano i lavoratori dello spettacolo che, vestiti di nero, si sono dati appuntamento nel luogo simbolo del capoluogo lombardo con 500 bauli posizionati ai piedi della cattedrale. Il loro motto? «Un unico settore un unico futuro». A centinaia hanno manifestato contro la crisi provocata dalla pandemia da Coronavirus che sta duramente minacciando il settore.

Registi, sceneggiatori, drammaturghi, coreografi, tecnici audio, tecnici luci, manager, addetti stampa, promoter, organizzatori, impiegati amministrativi, agenti di spettacolo, scenografi, costumisti, montatori, fotografi, operatori del cinema, sarti, truccatori, parrucchieri, trasportatori, addetti alle pulizie, alla biglietteria, addetti di sala, maschere, giornalisti di settore: sono migliaia, in Italia, i lavoratori dello spettacolo.

A maggio era nata una petizione che in poco tempo aveva raggiunto le 25mila firme. Lanciata dal violinista Alessandro Quarta, dalla prima viola della Scala Danilo Rossi, dal violoncellista Mario Brunello e dall’attore Alessio Boni, era un appello al ministero dei Beni culturali per salvare il settore dello spettacolo dal vivo. «All’arte non basta lo streaming: lo streaming è solo un ruscello, l’arte è un fiume in piena», scrivevano i promotori dell’iniziativa. Tra i firmatari, il trombettista Paolo Fresu, il cantautore Vinicio Capossela, gli attori Pino Insegno, Stefano Accorsi e tantissimi altri. L’elenco delle professionialità che rischiano di scomparire a causa dell’epidemia è lunghissimo.

Video in copertina: FACEBOOK | Semplicemente Milano di Andrea Cherchi

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