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Didattica a distanza, Sileri frena: «Molto prematuro parlarne, la scuola è un luogo sicuro»

15 Ottobre 2020 - 13:12 Redazione
Il vice ministro: «I protocolli consentono di andare avanti con un bassissimo rischio». E sull’ipotesi lockdown nazionale: «Più probabili chiusure circoscritte»

L’ipotesi di didattica a distanza nelle scuole superiori per contenere l’ondata di contagi da Coronavirus continua a far discutere all’interno del governo. L’ultimo a intervenire sulla questione è il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri: «È molto prematuro parlare» di didattica a distanza, ha detto, «perché la scuola è un luogo molto sicuro. Laddove c’è il protocollo e la rigidità c’è un basso rischio, laddove invece non c’è il protocollo, come la sera ad una cena con gli amici, il rischio si alza. Nella scuola c’è questa rigidità, i protocolli consentono a scuola e università di andare avanti con un bassissimo rischio, che ovviamente deve essere anche monitorato».

Sileri ha poi allontanato lo scenario di chiusure generalizzate: «Come numeri attuali non vedo rischio di un lockdown nazionale, è chiaro che serve lo sforzo di tutti. Io vedo più probabili dei lockdown circoscritti laddove ci fossero focolai che non possono essere controllati». Sileri ha aggiunto: «Certo bisogna vedere quanto e come saliranno questi numeri e vedere quale sarà la pressione a carico del servizio sanitario nazionale». Rispettando le regole il virus circola di meno, ha concluso il vice ministro, indicando che «si può controllare meglio facendo più test diagnostici, anche rapidi a larga scala, con una potenza di fuoco di almeno 300 mila test giornalieri per individuare subito i positivi».

«Il vaccino? Può essere disponibile a inizio 2021»

Sileri ha poi parlato delle tempistiche relative al vaccino anti-Covid: «Qualunque previsione sul vaccino in questo momento rischia solo di creare polemiche, di far parlare di cose ancora non note. Aspettiamo di avere il vaccino. È verosimile che possa essere disponibile un vaccino già dall’inizio del prossimo anno, ma non significa che in quel momento sarà disponibile in grandi quantità. Iniziare a fare adesso questi discorsi è prematuro e serve solo ad alimentare polemiche. Se non c’è ancora il quando, è difficile parlare del come».

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