Salvini crocifisso. Dopo Chiara Ferragni in versione Madonna, Codacons denuncerà anche lui per blasfemia?
Siamo ormai abituati a leggere la rassegna stampa delle numerose contestazioni dell’associazione dei consumatori nota come Codacons, in particolare per via della loro particolare attenzione nei confronti della coppia Chiara Ferragni e Fedez, soprattutto a seguito della loro raccolta fondi per la terapia intensiva del San Raffaele di Milano in piena emergenza Covid-19. Tra le recenti contestazioni troviamo quella del post Instagram in cui Chiara Ferragni viene raffigurata come la Madonna, una scena che Codacons avrebbe denunciato perché considerata «blasfema». Nel sito dell’associazione possiamo leggere le varie motivazioni diffuse alla stampa: «Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini affinché intervengano su quella che non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere». Non solo: «L’immagine che raffigura la Ferragni nei panni di una moderna Madonna con bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato sfrutta la figura della Madonna e la religione a scopo commerciale, essendo noto come la Ferragni sia una vera e propria ‘macchina da soldi’ finalizzata a vendere prodotti, sponsorizzare marchi commerciali e indurre i suoi follower all’acquisto di questo o quel bene». C’è qualcosa che non quadra.
Ciò che non viene riportato nel comunicato, pubblicato su Italia Sera, è che l’immagine non è opera di Chiara Ferragni. Nel suo post Instagram del 23 settembre 2020 leggiamo in chiaro un nome e una rivista, ossia Francesco Vezzoli e Vanity Fair. Come mai? Ebbene, l’opera è di Vezzoli ed è stata pubblicata nell’edizione speciale del 23 settembre dedicata alle donne italiane. Insomma, non si comprende come mai Codacons se la prenda con l’influencer, ma se il gioco è questo bisognerà comprendere come mai l’associazione non si sia ancora mossa per un episodio simile avvenuto il 14 ottobre a Roma.
Nel tweet pubblicato dagli account social ufficiali della Lega viene pubblicata la foto di Matteo Salvini che tiene in mano, con gioia, un quadro in cui viene raffigurato come Gesù Cristo in croce con il seguente testo sopra riportato: «Nave Gregoretti – Open Arms. Salvini a processo per sequestro di persona, il popolo italiano non vi perdonerà questa infamia». Non si evince che il quadro in questione sia stato creato da un artista, modificando in questo caso la Crocifissione di Perugino e Signorelli conservata presso la Galleria Uffizi di Firenze.
Ci si dovrebbe aspettare da Codacons un comunicato, fermo e deciso in difesa dei valori religiosi, in cui si affermi che l’opera e l’esaltazione data alla stessa sia una grave mancanza di rispetto per i cristiani e per l’arte in genere, dove il politico e il suo partito di fatto sfruttano la figura di Gesù Cristo e la religione a scopo politico. Succederà? Difficile dirlo, le vie del Signore saranno anche infinite ma per scoprire il tesoro bisogna cercarlo, come un mercante che va in cerca di perle preziose, e probabilmente per l’associazione fa più scalpore prendersela con i «Ferragnez» che con il segretario di uno dei principali partiti italiani.
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