Cartabellotta (Gimbe): «Il Covid è in vantaggio, noi siamo in ritardo». E per i contagi non c’è nessuna «soglia»
A preoccupare il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, è la velocità con cui il virus si sta muovendo e, quindi, la crescita della curva giorno dopo giorno. «Il virus è in vantaggio, siamo in ritardo» ha spiegato Cartabellotta secondo cui non esiste la logica del cosiddetto numero “soglia” di casi quotidiani da non superare. Ieri, ad esempio, è stata superata quota 10 mila contagi in 24 ore. L’obiettivo, adesso, sembra essere quello di contenere, nel tempo più breve possibile, la pandemia del Coronavirus per evitare un nuovo lockdown. «I dati arrivano sempre in ritardo e le situazioni regionali sono diverse. il dato nazionale va sempre spacchettato» ha aggiunto Cartabellotta ricordando, infine, che gli effetti delle misure restrittive – che sono allo studio del governo e che verranno accolte nel prossimo Dpcm – si potranno vedere almeno dopo due settimane.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/LUIGI MISTRULLI
Leggi anche:
- Coronavirus, Cartabellotta (Gimbe): «Misure troppo blande. La “non-strategia” porterà a un lockdown»
- Coronavirus, il rapporto Gimbe: +95% di nuovi casi in una settimana. Cartabellotta: «Politica senza una strategia. Fallito il sistema di tracciamento»
- Coronavirus, il rapporto Gimbe: +108% di decessi in una settimana. «Senza immediate chiusure locali, servirà un mese di lockdown nazionale»
- Cartabellotta (Gimbe) al Senato: «La situazione è peggiore di marzo». Crisanti: «Prepariamoci alla terza ondata»
- Rapporto Gimbe, peggiorano i dati in tutte le regioni: «Ospedali prossimi alla saturazione»
- Vertice Governo-Regioni, le anticipazioni di Speranza: «Lavoriamo su smart working e orari della movida»
- La pandemia si abbatte sulle partite Iva: persi 219 mila autonomi in un anno. Più colpiti i giovani professionisti – Il report
- La foto impietosa dell’ultimo rapporto Caritas: boom di nuovi poveri. La pandemia ha travolto di più donne con figli e under 35
- Crisanti all’attacco: «Il controllo si è sbriciolato con i numeri così alti: per tornare sotto i 2 mila casi serve il lockdown di Natale»
- «C’è una data per il vaccino», Burioni esulta: la Pfizer pronta a chiedere il via libera negli Usa a novembre