In Danimarca sarà ucciso 1 milione di visoni: scoperti 58 focolai di Coronavirus negli allevamenti
Quando la decisione da parte di un governo è quella di sterminare più di un milione di animali, compresi quelli sani, per riuscire ad arginare una situazione contagi a dir poco preoccupante, ci si rende ancora più conto di quanto SARS-Cov-2 stia mettendo in ginocchio un intero pianeta. Lo scenario apocalittico sta accadendo in Danimarca, dove le autorità sanitarie, d’accordo con il governo centrale, hanno disposto l’abbattimento di un milione di visoni attraverso camere a gas per fermare ben 58 focolai di Coronavirus.
La zona maggiormente interessata del Paese è lo Jutland Settentrionale, dove nel mese di giugno era stata registrata la presenza del primo caso di esemplare positivo. Un dato considerato irrilevante dai funzionari sanitari rispetto ai 1.500 allevamenti presenti nel territorio ma così non è stato. Agli inizi di ottobre quell’unico caso si è trasformato in un pericolo molto più grande di quello che ci si aspettasse: 58 allevamenti focolaio e altri 46 sotto indagine, con un rischio trasmissione agli esseri umani che le autorità non riescono a fermare se non con una soluzione al limite del drastico. Ucciderli tutti. Visoni contagiati e anche quelli non contagiati, con un ordine di sterminio anche per tutti quelli sani ma allevati nell’arco di 8 chilometri dal focolaio in questione.
«È la cosa giusta da fare» ha spiegato il ministro dell’Alimentazione, dell’agricoltura e della pesca Mogens Jensen, «anche se è triste sia per gli animali sia per gli esseri umani» ha aggiunto, spiegando come le misure di contenimento attuate nei mesi scorsi per arginare la trasmissione, «purtroppo», non siano state «sufficienti».
Le richieste degli allevatori
Oltre la disposizione straziante di uno sterminio che prevederà l’eliminazione di un milione esatto di esemplari, c’è una questione sociale ed economica che invoca aiuto e sostegno. Che fine farà il business di circa 19 milioni di capi prodotti ogni anno dalla Danimarca, il primo produttore mondiale di pellicce di visone? La domanda degli allevatori risuona nelle proteste degli ultimi giorni, in riferimento a un valore di export per il territorio pari a 1,1 miliardi di euro ogni anno.
Il governo ha previsto un risarcimento immediato ma forfettario per tutti gli allevatori che lo richiedessero in tempi prossimi. Per chi invece sarà disposto ad aspettare, verranno fatti calcoli più specifici in riferimento ai prezzi di mercato delle pellicce per il prossimo anno. Un premio economico verrà dato a chi non avrà registrato contagi ottenendo il risarcimento dell’intera cifra perduta, al contrario sarà risarcito soltanto per il 20%.
A luglio anche in Spagna, l’ Europa verso il divieto degli allevamenti
Anche in Spagna, lo scorso luglio, un allevamento di visoni è stato al centro di un pericoloso caso di contagi a cui era seguito l’abbattimento di circa 100 mila esemplari. Intanto Polonia ed Estonia muovono i passi verso il divieto completo di allevamenti di visoni. Il governo polacco ha approvato il disegno di legge ora al vaglio dei parlamentari, mentre il Parlamento estone ha approvato in prima lettura un progetto di legge per proibire la pratica.
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