Coronavirus, i numeri in chiaro. La fisica Paolotti: «Resta solo qualche giorno per invertire la marcia, poi saremo a un punto di non ritorno»
Scendono sotto i 10.000 i nuovi casi di contagio da Coronavirus di oggi, 19 ottobre, stando ai dati diffusi dalla Protezione civile e dal ministero della Salute nel consueto bollettino giornaliero. Sono 9.338 i nuovi positivi. Un calo dovuto probabilmente ai 50.000 tamponi in meno effettuati nell’ultima giornata. La percentuale di positivi trovati sul numero di test tocca quindi quasi la soglia del 10%. Sono 73 i morti delle ultime 24 ore – ieri erano stati 69. Rispetto a ieri ci sono 47 persone in più in rianimazione in tutta Italia (797 in totale, ieri erano 750, due giorni fa 705) e +545 in ospedale ma non con sintomi gravi. Una situazione in netto peggioramento, come spiega la fisica Daniela Paolotti della Fondazione Isi.
Dottoressa, il virus si sta espandendo a macchia d’olio.
«È sotto gli occhi di tutti che l’epidemia sta accelerando a un ritmo veloce. E l’effetto delle restrizioni lo vedremo tra qualche settimana. Quel che è certo è che i numeri sono destinati a salire ancora per un po’, soprattutto nelle Regioni più preoccupanti come Lombardia, Campania, Piemonte».
Oggi il bollettino ha registrato un calo dei positivi, ma anche 50 mila tamponi in meno…
«Il lunedì si registra sempre un numero di tamponi minore: questo è lo strascico del weekend, quando i ritmi nelle strutture ospedaliere sono rallentati. Va detto che, in ogni caso, i numeri giornalieri vanno presi con le pinze, perché sono dati aggregati tra territori che hanno situazioni ben diverse tra loro».
Il focus rimane sulle terapie intensive.
«L’aumento delle terapie intensive è destinato a salire ancora. Questo è un ulteriore scenario da cui non possiamo scappare: è la conseguenza diretta della circolazione virus».
Giudica la situazione fuori controllo?
«La verità? Abbiamo ancora qualche giorno a disposizione per invertire la marcia, altrimenti poi arriveremo dritti al punto di non ritorno. Il dato rimane per ora ancora in bilico, ma ci stiamo realmente avvicinando a una situazione delicata».
Ci allineeremo a Paesi come Francia e Spagna che stanno vivendo situazioni veramente complicate, sul fronte delle impennate nel numero di positivi?
«Se nulla cambierà, quella è la direzione».
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