Dalla Francia alla Germania: ecco le misure dei Paesi europei per contenere la seconda ondata di Coronavirus
Interventi mirati e localizzati, chiusure anticipate nei quartieri a rischio movida e didattica ancora in presenza. Sono queste le misure contenute nell’ultimo Dpcm annunciato da Giuseppe Conte per mettere un freno all’aumento dei contagi ed evitare un’escalation fuori controllo. Dopo la riapertura delle scuole, il ritorno in ufficio e la ripresa delle normali attività, l’Italia sta facendo i conti nelle ultime settimane con una crescita costante dei contagi e un forte aumento, che sfiora i dati di marzo, nelle terapie intensive. Una seconda ondata di Coronavirus che ha colpito anche gli altri Paesi europei. Ogni governo, però, ha scelto di affrontare la nuova emergenza con strategie diverse.
Francia
In questi giorni la Francia ha registrato un nuovo record di casi in 24 ore: +32.427. Il tasso di positività è arrivato al 13,1%, mentre i tamponi sfiorano la soglia dei 200 mila giornalieri. Per fermare la seconda ondata mercoledì 14 ottobre il presidente francese Emmanuel Macron ha imposto a partire da sabato 17 ottobre un coprifuoco locale nella regione di Parigi in altre 8 città: Grenoble, Lille, Lione, Aix-Marseille, Saint-Etienne, Rouen, Montpellier e Tolosa per almeno quattro settimane dalle 21 alle 6. Secondo la normativa si può uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute, offrire aiuto a una persona in difficoltà, o portare a spasso il cane. Su treni e aerei sarà necessario mostrare una certificazione con le motivazioni che permettono di rompere il coprifuoco.
Abbandonata nei mesi estivi, la Francia è tornata a fare ricorso all’autocertificazione per motivare gli spostamenti. Non sono, però, state annunciate restrizioni sui viaggi tra le diverse regioni e le persone sono libere di andare in vacanza, ha chiarito Macron. Tuttavia, il capo dell’Eliseo ha raccomandato che gli incontri privati non superino il numero di sei persone, e lo stesso vale per i tavoli dei ristoranti, un po’ come accade da noi. Nel resto del Paese sono state emesse restrizioni sul numero di persone alle feste private, compresi i matrimoni. Ed è stata data facoltà alle autorità locali di adottare misure più restrittive se necessario.
Regno Unito
Dopo essere risultato positivo al Coronavirus lo scorso marzo, il premier Boris Johnson ha cambiato strategia nella lotta ai contagi, allontanandosi dalla proposta di lasciar diffondere il contagio per raggiungere l’immunità di gregge. Già nel mese di agosto il Regno Unito ha assistito a un aumento di nuovi positivi in molte città. Il governo ha deciso così di dividere l’intero territorio nazionale in tre aree a seconda del livello di gravità della diffusione del virus.
Le aree di livello 1, a rischio medio, sono soggette a una stretta sugli incontri di gruppo che non possono superare le sei persone, a meno che tu non appartenga a una famiglia più grande. Mentre pub, bar e ristoranti devono chiudere alle ore 22. Per i territori di livello 2, ovvero a rischio alto, non è consentito incontrare persone non conviventi né in casa né in spazi pubblici. Per gli incontri all’aperto vale la regola di non superare il limite delle sei persone. In queste aree viene raccomandato di limitare i viaggi ove possibile. Queste restrizioni sono applicate a Londra e in altre 8 località.
Per le aree di terzo livello e quindi a rischio molto alto, dove la velocità di trasmissione è più rapida, non è permesso incontrarsi con nessuno che non faccia parte della famiglia. La regola vale anche per i pub e i ristoranti, ma non per parchi, spiagge, campagne e in generale in spazi all’aperto molto grandi. Alle persone è consigliato di non uscire da queste aree se non per motivi di istruzione, lavoro o assistenza a persone in difficoltà, ma non c’è sanzione anche se per queste zone potrebbero essere introdotte misure aggiuntive.
Nella città di Liverpool, i casinò, i negozi di scommesse e le sale giochi sono stati chiusi. Così come le palestre, le palestre di danza e la maggior parte delle strutture sportive. E mentre Johnson preme per portare il livello di allerta a 3 anche a Manchester, il sindaco Andy Burnham si oppone. «La città resisterà», ha detto, definendo la politica di Westminster imperfetta e ingiusta.
Spagna
Dopo l’allentamento delle misure di lockdown a maggio, la Spagna è diventata il Paese europeo più colpito dalla pandemia. Ora, le mascherine sono diventate obbligatorie all’aperto e al chiuso in tutto il Paese. E il governo ha imposto a Madrid e ad altre otto città un blocco limitato, con i cittadini autorizzati a entrare e uscire dalle aeree più colpite solo per motivi di lavoro, salute o istruzione e per altri motivi urgenti.
Gli incontri pubblici e privati sono stati limitati a sei persone e i bar e i ristoranti devono funzionare al 50% della loro capacità e chiudere entro le 23. Dal 15 ottobre, inoltre, bar e ristoranti in Catalogna si limiteranno a offrire servizi di consegna o da asporto. Negozi e mercati funzioneranno al 30% della capacità, mentre le palestre, i cinema e i teatri al 50% e le aree giochi per bambini chiuderanno alle 20.
Germania
Con 7 mila nuovi casi registrati nella giornata di sabato 17 ottobre, la cancelliera Angela Merkel ha fatto un appello chiaro ai cittadini: «Rimanete in casa il più possibile». Il capo di Stato tedesco ha chiesto alle persone di evitare viaggi non essenziali: «Cosa ci ha permesso di fare bene durante i primi sei mesi della pandemia?», ha chiesto. «È stato il fatto che siamo rimasti uniti e abbiamo obbedito alle regole. Questo è il rimedio più efficace che abbiamo attualmente contro la pandemia ed è più necessario ora che mai».
Mercoledì 14 ottobre le autorità dei 16 Stati federali tedeschi hanno concordato nuove misure omogenee per contenere la diffusione del virus. Nelle città e nelle aree dove si registrano più di 35 infezioni per 100 mila persone in un arco di tempo di 75 giorni, le mascherine saranno rese obbligatorie nei luoghi di assembramento pubblici. Dove invece ci sarà un incremento di 50 casi le riunioni private saranno vietate a un numero di massimo 10 persone e i bar e ristoranti chiuderanno alle 23.
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