Parte l’assalto alle piste da sci di Cervinia: code e assembramenti dalla biglietteria – Il video
Dopo le palestre, sono gli impianti sciistici a finire sotto la lente d’ingrandimento del premier Giuseppe Conte in vista del nuovo Dpcm. Ieri, infatti, le piste di Cervinia, in Valle d’Aosta, come mostrano le immagini e i video pubblicati sui social, sono state prese d’assalto. Così è cominciato il braccio di ferro tra governo e Regioni: l’esecutivo, infatti, vorrebbe chiudere gli impianti sciistici mentre i presidenti di Regione no (l’eventuale chiusura confluirebbe nel prossimo Dpcm anti-Coronavirus, previsto proprio per oggi).
Eppure le immagini che arrivano da Cervinia ci raccontano, da una parte, la mancanza del distanziamento sociale agli ingressi, dall’altra le lunghe code alle casse per lo skipass. Questo, infatti, è quello che è accaduto nella prima mattinata quando, sulle piste di Breuil-Cervinia, sono arrivate circa 2.000 persone.
La società che gestisce l’impianto sciistico si è difesa sostenendo che la coda è stata «gestita all’aria aperta» e che tutti gli sportelli di biglietteria «erano in funzione», oltre alle casse automatiche e agli acquisti online. Il problema, infatti, si è posto principalmente nelle prime ore, poi la situazione sembra essere tornata alla normalità. Controllata la temperatura corporea di tutti i presenti che, è bene ricordarlo, erano muniti rigorosamente di mascherine. In quota il distanziamento sociale «è stato naturale» scrive il quotidiano La Stampa. Almeno lì nessun assembramento.
Foto in copertina da Twitter
Leggi anche:
- Zangrillo dopo il nuovo Dpcm: «Ha vinto chi voleva terrorizzare»
- Almeno 450 morti al giorno in Italia a fine novembre, lo studio finanziato dalla fondazione di Bill Gates. E potrebbe essere ottimistico
- Ricciardi accusa le Regioni: «Se siamo in questa situazione è colpa loro. Più che il coprifuoco, servono lockdown mirati»
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il professor Tizzoni: «Tracciamento fuori controllo e test in ritardo: bisognava avere un piano già a giugno»
- Stop a piscine, palestre e sale giochi. Bar e ristoranti chiudono la domenica: durante la settimana alle 18 – La bozza del Dpcm