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Almeno 450 morti al giorno in Italia a fine novembre, lo studio finanziato dalla fondazione di Bill Gates. E potrebbe essere ottimistico

25 Ottobre 2020 - 09:00 Giada Ferraglioni
Le proiezioni dell’Università dell’Ihme di Washington non avevano previsto il picco di 151 decessi registrato ieri in Italia

Impennata di contagi, crescita dei morti, sovraccarico degli ospedali. Quasi nessuno, anche tra gli addetti ai lavori, si aspettava uno scenario così preoccupante della pandemia da Coronavirus già a ottobre. E il futuro sembra non essere dei più rosei: secondo uno studio dell’Institute for health metrics and evaluation, finanziato dalla Fondazione di Melinda e Bill Gates, se non ci sarà una svolta rapida nella gestione della pandemia, in Italia le cose potrebbero andare molto peggio.

Decessi

Secondo le proiezioni – che migliorano o peggiorano a seconda se si considerano eventuali interventi più restrittivi o misure di allentamento – già a fine novembre in Italia potrebbero esserci 450 morti in un giorno. Un dato triplicato rispetto a oggi (ieri ne sono stati registrati +151).

Institute for health metrics and evaluation

Essendo un dato giornaliero, si tratta di una previsione da prendere con le pinze, essendo molte le variabili che entrano in gioco nel day by day (in primis i ritardi nelle notifiche da Regioni e province). E infatti, in un certo modo, le previsioni dell’Ihme sembrano addirittura ottimistiche: per il 24 ottobre, l’Istituto aveva previsto 66 vittime, contro le 151 effettivamente registrate.

Secondo gli studiosi, potremmo avere un picco di oltre 650 vittime in 24 ore a metà dicembre. Il governo, che in queste ore è alle prese con la stesura del nuovo Dpcm, non è estraneo a previsioni di questo tipo. Già l’impennata di vittime registrata ieri, 24 ottobre, ha allertato l’esecutivo, che si aspetta una crescita significativa nei numeri già nei prossimi giorni.

Contagi

Le previsioni dell’Imhe sembrano essere molto più generose anche stando ai contagi, che per ieri prevedevano circa 8.176 nuovi contagi (ne abbiamo avuti quasi 20 mila). Anche qui, qualora le cose non cambiassero, il picco si registrerebbe a metà dicembre, con oltre 36 mila casi in 24 ore.

Institute for health metrics and evaluation

Ospedali

Lo studio dà ragione anche a chi, in questi giorni, sta già gridando al sovraffollamento dei reparti in alcune aree territoriali (come la Lombardia). In tutta Italia, qualora non dovessero essere disposti ulteriori posti letto, a fine novembre potremmo arrivare a oltre 3 mila pazienti in terapia intensiva, per un totale di 1.310 posti attualmente disponibili (ma potenziabili). I posti letto per i ricoveri ordinari, invece, potrebbero superare quelli disponibili attorno al 26 novembre.

Foto di copertina: EPA/Alberto Valdes

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