Ristori, indennizzi e cassa integrazione: ora la sfida, dentro e fuori il governo, è evitare il disastro economico
Sono ore concitate quelle che precedono la firma del nuovo Dpcm. Le critiche e le richieste delle regioni hanno fatto breccia anche nei partiti di maggioranza, soprattutto il Pd: peraltro è presidente di regione lo stesso leader del Partito democratico Nicola Zingaretti, ed è ormai una figura di spicco del partito anche il presidente della Conferenza delle regioni, l’emiliano Stefano Bonaccini. È anche per questo che nella notte e nella prima mattinata la chat Whatsapp dei deputati dem ribolle, fino a quando non arriva il messaggio del ministro dell’economia Roberto Gualtieri, che spiega in sostanza come i dati degli scienziati abbiano messo il governo con le spalle al muro, e di fatto siano state accolte tutte le richieste del ministro della salute.
E rivela ai colleghi (Gualtieri è stato eletto deputato, nel seggio lasciato libero da Paolo Gentiloni all’atto della nomina a commissario Ue) che tutti i settori che verranno chiusi in tutto o in parte dovrebbero ricevere un congruo pacchetto di indennizzi (concertato con le associazioni di categoria) che prevede ristoro a fondo perduto con bonifico automatico da agenzia entrate, eliminazione rata Imu, tre mesi di credito imposta affitti, cig, indennità per stagionali dei diversi settori, reddito di emergenza. I bonifici – assicura Gualtieri – dovrebbero arrivare entro il 15 novembre.
Ma siccome ad agitarsi sono anche, a Roma e sul territorio, gli esponenti del M5s la vice-ministra dell’economia Laura Castelli si incarica a sua volta di calmare le proteste con una nota: «Insieme alle misure più stringenti e uniformi che arriveranno con il Dpcm, ci saranno subito sostegni economici per quelle categorie che subiranno delle limitazioni per fermare la diffusione del virus.
Provvedimenti, a cui stiamo lavorando in queste ore, che verranno adottati in modo rapido, per assicurare ristori, indennizzi e cassa integrazione a tutte le realtà coinvolte. Più di quanto abbiamo già fatto a marzo. Sono ore molto delicate per rallentare la seconda ondata della pandemia, e tutelare la vita di ciascuno di noi. Senza mettere in ginocchio l’economia del Paese, che si sta riprendendo dopo il lockdown». Questi gli argomenti portati dal governo alla sua maggioranza, in attesa delle 13.30, e dell’ennesima conferenza stampa di Giuseppe Conte.
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