Garattini (Istituto Mario Negri): «Il Dpcm non arriva al punto: i giovani non si proteggono, indicazioni confuse. Tutti fanno quello che vogliono»
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Nella sempre più larga sponda degli scontenti per l’ultimo Dpcm sull’emergenza Coronavirus, in particolare tra gli esperti, c’è anche il presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano, Silvio Garattini, tra i più diretti nel bocciare le nuove misure volute dal governo per contenere l’ondata di contagi che stanno registrando i bollettini della Protezione Civile. Secondo Garattini, il nuovo provvedimento del presidente del Consiglio prevede misure che «danno un colpo al cerchio e uno alla botte tra salute ed economia – dice all’Ansa – ma non arrivano al punto giusto, perché continuano ad aumentare i contagi e i morti».
Il problema di fondo per Garattini è che: «non c’è la giusta percezione del problema». Nonostante le misure del Dpcm colpiscano in particolare la scuola e la movida, secondo Garattini le decisioni sono insufficienti e confuse: «I giovani non fanno il necessario per proteggersi e c’è un eccesso di sovrapposizione tra Governo, Regioni e Comuni, fanno tutti quello che vogliono». Inutili a questo punto anche i vari avvertimenti che partono attraverso i recenti provvedimenti: «C’è chi dice di stare tranquilli e chi di stare attenti. Ma la verità è che bisogna stare attenti e adottare tutte le misure di prudenza necessarie».
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