Sondaggi, solo un quarto degli italiani giudica eccessive le misure del governo. Divisi sulla chiusura di bar e ristoranti
La Lega resta il primo partito di Italia ma continua a bruciare il consenso che aveva accumulato durante il governo Conte I. Secondo l’ultima rilevazione di Swg per La7, il partito di Matteo Salvini ha perso un punto percentuale nell’ultima settimana, scendendo al 23,3% delle preferenze del campione analizzato. Lieve calo (-0,1%) per il Partito democratico, al secondo posto nel sondaggio sugli orientamenti di voto degli italiani con il 20,4% di gradimento.
Il partito più in forma, anche questa settimana, sembra essere quello di Giorgia Meloni: guadagna 0,5 punti percentuali e si conferma terzo partito con il 16,2% dei consensi. Dopo Fratelli d’Italia, comunque in crescita dello 0,2%, il Movimento 5 stelle, al 15,4%. Guadagnano rispettivamente lo 0,3% e lo 0,1% Forza Italia (a 6,4 punti percentuali) e Sinistra italiana (al 3,8%).
Italia Viva e Azione perdono entrambi lo 0,2%: il partito di Matteo Renzi è al 3,2% dei consensi, quello di Carlo Calenda al 3%. Nel sondaggio di Swg, alle ultime tre posizioni, si trovano +Europa (che si attesta al 2,3%), i Verdi (che recuperano uno 0,2 e si fermano all’1,9%) e Cambiamo!, il partito di Giovanni Toti, sostanzialmente stabile anche questa settimana al 1,2%. Le altre liste accumulano complessivamente il 2,9% delle intenzioni di voto, mentre il 39% del campione non si è espresso.
L’istituto di sondaggistica ha calcolato anche l’indice di gradimento sull’ultimo Dpcm emanato da Giuseppe Conte. A fronte di un 28% di persone che hanno ritenuto adeguate le misure restrittive per fronteggiare la seconda ondata del Coronavirus, il 61% degli intervistati ritiene inadeguato il provvedimento. In questa percentuale, rientra il 36% del campione che giudica le norme insufficienti e il 25% che, invece, le reputa eccessive.
Analizzando le singole misure adottate dal governo, quella che risulta più adeguata, ottenendo il favore del 77% del campione, è il divieto di fare feste al chiuso o all’aperto. L’intervento che scontenta la maggior parte degli intervistati, invece, è quello che ha previsto la chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 5: il 48% lo considera eccessivo, il 17% insufficiente.
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