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Al via il lockdown “light” in Germania. Merkel: «Giorno difficile. Agiamo adesso per evitare emergenza nazionale»

28 Ottobre 2020 - 17:59 Redazione
Chiudono per un mese i bar e i ristoranti, non le scuole e i negozi. Il calcio va avanti, ma senza pubblico. Pronti fino a 10 miliardi di euro per le aziende

Chiusura temporanea di bar e ristoranti, mentre scuole e asili restano aperti. I campionati degli sport professionistici, inclusi quelli di calcio della Bundesliga, possono proseguire, ma senza pubblico. Sono queste alcune delle misure anti-Coronavirus che la Germania si appresta a varare e che sono state concordate nell’incontro di oggi tra la cancelliera Angela Merkel, i ministri competenti e i governatori dei 16 Lander. Il cosiddetto lockdown light entrerà in vigore il 2 novembre, fino alla fine del mese.

«Il ritmo del virus e della diffusione è particolarmente veloce. Viviamo una crescita esponenziale dei contagi», ha commentato Merkel in conferenza stampa. «Se il ritmo resta questo si potrà arrivare al sovraccarico del sistema sanitario – ha spiegato -. È assolutamente chiaro che dobbiamo agire e adesso per evitare un’emergenza sanitaria nazionale. Oggi si è registrato il doppio delle infezioni della settimana scorsa. Anche nelle terapie intensive il numero delle persone è raddoppiato e il numero delle persone che devono respirare artificialmente è raddoppiato in 9 giorni. La curva deve essere di nuovo abbassata e il numero dei nuovi contagi deve di nuovo ridursi».

Chiudono anche cinema e teatri

Tra le misure previste c’è anche la chiusura di teatri, cinema, piscine, palestre, discoteche, club e fiere. Inoltre, gli assembramenti all’aperto saranno permessi solo alle persone di due singoli nuclei familiari. Negozi al dettaglio e all’ingrosso possono rimanere aperti, ma viene fissato il limite massimo di un cliente ogni 10 metri quadrati all’interno di ciascun esercizio. Il governo tedesco è pronto a stanziare tra i 7 e i 10 miliardi di euro per compensare le perdite di fatturato provocate dalla chiusura temporanea delle aziende colpite dal lockdown.

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