X Factor, la musica (almeno in tv) non si ferma: iniziano i live. Blue Phelix: «Noi gender fluid esistiamo, è l’ora di accettarlo» – L’intervista
Ai teatri, alle sale da concerto, ai locali è stata imposta la chiusura dall’ultimo Dpcm, quello del 24 ottobre. A parte Spotify e cuffiette, alla musica non resta altro sfogo che la televisione per raggiungere il grande pubblico. Uno degli show che non si è fermato e che, anzi, dopo dodici anni continua a rappresentare uno dei palcoscenici più ambiti di Italia, è X Factor. I fan si contano nell’ordine di milioni e, lato artisti, chi riesce ad arrivare ai live può considerarsi letteralmente a un passo dal successo.
Il primo dei live della 14esima edizione va in onda domani, giovedì 29 ottobre. Il giorno dopo, uscirà l’X Factor Mixtape 2020, album pubblicato da Sony Music Italy che contiene i brani inediti dei 12 concorrenti arrivati alle fase finale del programma. Ci sono Cmqmartina, Casadilego e Mydrama, le Under Donne di Hell Raton, Eda Marì, Vergo e NAIP della squadra Over di Mika, Gruppi di Manuel Agnelli, Melancholia, Little Pieces Of Marmelade e Manitoba, e gli Under Uomini di Emma, Santi, Blind e Blue Phelix.
Proprio quest’ultimo, che ha sorpreso i quattro giudici alle audizioni con il brano originale South Dakota, si racconta a Open nella sua prima intervista da quando è entrato a X Factor. Blue Phelix, nome d’arte di Francesco Franco, è uno studente di 22 anni. Originario di Livorno, ha scelto di trasferirsi a Londra per un’esigenza e un sogno: vivere la sua fluidità di genere in totale libertà, in una città più open-minded della provincia italiana, e lavorare nel mondo della musica. Suona il pianoforte e la chitarra, oltre a possedere delle qualità vocali che gli consentono di spaziare con semplicità tra i generi più disparati.
Francesco, è la prima volta che ti trovi davanti a un pubblico così ampio. Cosa si prova?
«In questo momento sto provando una profonda felicità, sono contento di esibirmi sul palco dei live. Ovviamente l’emozione è tanta, ma sono concentrato perché voglio fare una performance che lasci il segno. Canterò un inedito che per me conta molto».
Perché è un brano importante?
«Perché è la prima canzone che rilascio ufficialmente. È il mio vero debutto, e poi c’è un legame affettivo che mi unisce a quei suoni, a quei versi».
Lo immaginavi che, un giorno, saresti arrivato a questo punto?
«Sono convinto che ogni cosa accada quando deve accadere. È il momento giusto per me, per fare questo programma. Sono grato alla produzione di X Factor e a Emma per avermi scelto. Mi sento felice e, guardandomi indietro nel passato, posso dire davvero di non avere rimpianti».
Come definiresti il tuo stile, il tuo genere musicale?
«Definirei il mio stile abbastanza elegante, ma allo stesso tempo pieno di energia e colori. Il genere è puramente pop, anche se sono influenzato dall’indie che mi piace molto. Ecco, se devo proprio inquadrare il mio genere in una categoria, lo definirei indie-pop».
Restando nell’ambito della categorie, qual è il tuo rapporto con la questione dell’identità di genere?
«Io sono gender fluid: è questa la mia identità di genere. Molte persone in Italia non riescono a comprenderlo, ma è arrivato il momento di farlo capire».
Il tuo essere gender fluid ha inciso sul tuo estro artistico?
«Ha inciso più che altro su ciò che scrivo, su come lo scrivo e anche sulla mia immagine. Con la mia presenza, quello che cerco di fare è rompere le barriere sull’identità di genere, anche vestendomi liberamente, seguendo semplicemente il mio gusto. Tutto questo mi ha sicuramente aiutato nella produzione musicale, è tutto collegato. Ci sarebbe altro da dire, ma lasciamo stare».
Adesso devi dirlo.
«Volevo aggiungere che essere gender fluid e avere questa consapevolezza mi ha aiutato a esprimermi sul palco. Semplicemente».
Quando finirà X Factor, cosa farai? Tornerai a Londra?
«Voglio proseguire su questa strada, continuare a fare musica in Italia e arrivare a tante persone. Quindi no, non tornerò a Londra: X Factor è il primo capitolo di un nuovo libro della mia vita ambientato in Italia e, per continuarlo, resterò qui».
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