Coronavirus. Virus mai isolato, tampone inutile e asintomatici non contagiosi? Le teorie di un pediatra
Il 24 ottobre 2020 un pediatra di nome Franco D’Urso pubblica un video in cui riporta le sue affermazioni in merito alla Covid19 e al Sars-Cov-2, in particolare sul tampone e la sua utilità, ritenendolo «innaturale» per i bambini tanto che preferisce non sottoporli al test nonostante qualche possibile sintomo. Nel suo intervento riporta diverse falsità, come la citazione completamente sbagliata attribuita al Premio Nobel Kary Mullis.
Secondo Franco D’Urso l’inventore della PCR, il Premio Nobel Kary Mullis, avrebbe dichiarato che «non si può fare nessuna diagnosi di virus» con tale tecnica. Di questa diceria ne avevamo parlato ad agosto, si tratta di una citazione tagliata di John Lauritsen riportata su un testo del 1996 ed erroneamente attribuita a Mullis.
Sul sito del San Raffaele di Milano sono presenti alcuni articoli sul Sars-Cov-2 tra i quali anche uno dedicato al test PCR e a ciò che si riesce ad ottenere, il tutto spiegato grazie alla collaborazione del Dott. Massimo Degano che insegna Biologia strutturale al Corso di Laurea in Ricerca Biotecnologica in Medicina.
Franco D’Urso riporta una delle tesi più in voga negli ambienti negazionisti, ossia quella del virus Sars-Cov-2 che non sarebbe mai stato isolato. In realtà lo è stato, anche in Italia presso lo Spallanzani a febbraio mentre altri ceppi sono stati isolati a marzo presso il San Raffaele di Milano.
Quale è l’utilità di questo isolamento? Perfezionare la diagnosi e fornire nuovi metodi diagnostici (non solo, ma per ora parliamo di questo), grazie non solo al lavoro svolto da Spallanzani e San Raffaele. Infatti, tutti coloro che hanno isolato il virus hanno depositato presso i database GenBank e GISAID (istituita nel 2008, ricordando l’operato di Ilaria Capua) le sequenze riscontrate, mettendole a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale.
C’è da dire un’altra cosa. Attraverso l’isolamento del virus a Codogno sono stati riscontrati tre genomi strettamente correlati a quello isolato in Germania. Ebbene, grazie proprio a queste banche dati è stato possibile tracciare l’andamento del virus nel mondo.
Ancora. Dobbiamo ricordarci che grazie all’isolamento del virus la virologa Shi Zhengli, detta «Batwoman» per i suoi studi sui coronavirus provenienti dai pipistrelli, aveva notato che il Sars-Cov-2 non era uno dei patogeni registrati presso il suo centro di ricerche, rimandando al mittente la teoria in cui la vedeva accusata di averlo fatto sfuggire.
Il sito del San Raffaele spiega cosa significa isolare il virus:
Isolare un virus, come suggerisce la parola, indica la capacità di “separarlo” dall’organismo da cui proviene. L’obiettivo è ottenerne grandi quantità in coltura e poterlo studiare in laboratorio. L’isolamento viene effettuato a partire da un campione – ad esempio di sangue o saliva – prelevato da un paziente infetto. Attraverso una complessa e delicata procedura i ricercatori riescono a eliminare il materiale inutile contenuto nel campione, come le cellule del paziente o eventuali batteri, e a inoculare il virus in colture cellulari ad hoc, dove il virus può replicarsi (i virus infatti – a differenza dei batteri – necessitano delle cellule per riprodursi). L’isolamento del virus può essere più o meno facile a seconda della capacità infettiva del patogeno.
Sulla PCR e la sua utilità nel riscontrare i virus (ricordiamo che il Sars-Cov-2 è un patogeno a RNA) possiamo riportare la Treccani nella sezione medicina alla voce «diagnostica molecolare»:
Il passaggio della d. m. a un livello superiore di accuratezza e definizione è avvenuto a metà degli anni Ottanta con l’invenzione della PCR, tecnica che permette di amplificare e caratterizzare sequenze specifiche di DNA e RNA a livello nucleotidico, e con la RT-PCR (Real Time-PCR), tecnica quantitativa che permette di studiarne l’espressione genica.
Del virus oggi sappiamo molto, ma non abbastanza. Nonostante questo anche altri medici come D’Urso accusano su basi non fondate il mancato isolamento del virus, come nel caso di Stefano Scoglio che abbiamo riportato in un precedente articolo.
Nel video il pediatra sostiene che l’isolamento, nonostante sia avvenuto in diverse parti del mondo, non sia corretto e riporta un’insinuazione nei confronti dei medici e degli operatori sanitari presso gli ospedali pubblici italiani: intascherebbero premi in denaro come premio produzione per il numero dei pazienti Covid19 ospedalizzati. Per quel motivo starebbero ricoverando anche gli asintomatici, spaventando i postivi privi di sintomi facendolo credere malato. Non solo, «garantisce» che gli asintomatici non possono contagiare senza alcuna prova scientifica che smentisca gli studi pubblicati su riviste scientifiche autorevoli e non predatorie. Per provarlo cosa sarebbe disposto a fare? Andare a cena con 10 positivi. Evitate di imitarlo.
Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).
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