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Nizza, fermato un altro sospettato. La famiglia del terrorista: «Ci mandò una foto della basilica»

La madre di Aouissaoui: «Ci telefonò non appena arrivato in Francia». La procura della capitale tunisina ha aperto un’indagine

L’attentatore che ieri ha ucciso tre persone a Nizza, Brahim Aouissaoui, continua a essere in prognosi riservata. Ma c’è un altro uomo sospettato di essere in qualche modo collegato ai fatti francesi. Si tratta di un 47enne fermato ieri sera dalle autorità che, secondo gli inquirenti, potrebbe aver avuto contatti con Aouissaoui. Intanto il fratello del 21enne accusato dei tre omicidi, la notte prima dell’attentato avrebbe detto al fratello – che vive in Tunisia – di «voler passare la notte davanti alla basilica» teatro dell’attacco. È stato lo stesso fratello a raccontarlo al giornale Al Arabiya. L’uomo ha anche inviato al fratello «una foto dell’edificio». La famiglia ha confermato che «quello che abbiamo visto nelle immagini è lui, il nostro figlio: mi telefonò non appena arrivato in Francia», ha spiegato la madre. Un vicino di casa ha detto che prima di abbandonare il Paese «aveva fatto diversi lavori». La Tunisia ha fermamente condannato l’attacco terroristico e la procura antiterrorismo della capitale ha aperto un’indagine per fare chiarezza sui contatti e la vita di Aoussaoui in Tunisia. Alcuni familiari sarebbero già stati sentiti dagli inquirenti.

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