Coronavirus, la denuncia di Sansa: «Pronto soccorso al collasso a Genova, non c’è più spazio per i pazienti» – Le immagini
Emergenza Coronavirus a Genova. A lanciare l’allarme è Ferruccio Sansa, consigliere regionale d’opposizione e già malato di Covid a sua volta. In un post su Facebook, Sansa racconta la sua visita al pronto soccorso di Villa Scassi, a Genova, e le scene che si è trovato davanti inoltrandosi lungo i corridoi della struttura e affacciandosi stanza per stanza. Con dovizia di particolari e di immagini – Sansa è anche un giornalista – lo sfidante di Giovanni Toti alle ultime Regionali raccoglie gli elementi di una situazione a dir poco allarmante e condivide le testimonianze del personale sanitario.
«Siamo già ben oltre la linea rossa. Se non si prendono provvedimenti immediati – sono le parole di un medico – non potremo più curare le persone. E non potremo più assistere le persone che hanno patologie diverse dal Covid», riporta Sansa nel lungo resoconto pubblicato sul suo profilo Facebook. I numeri forniti da Alisa, l’azienda sanitaria della Regione Liguria, indicano chiaramente che Villa Scassi è da marzo la prima frontiera nella lotta contro il virus: 47% di posti Covid sul totale, contro il 37% del Galliera e il 23% di San Martino.
«Uno dopo l’altro i reparti cedono: nei giorni scorsi anche cardiologia è diventata Covid – racconta Sansa -. Proprio cardiologia che a Villa Scassi è un fiore all’occhiello, con riconoscimenti a livello nazionale per la rapidità delle terapie fornite alle persone persone colpite da infarto». Dunque ne consegue che chi viene colpito da infarto ed è negativo «si trova davanti un sistema sanitario scoperto per la cardiologia da Genova a Savona. Con il bacino immenso di tutto il Ponente genovese».
Situazione drammatica anche nell’ospedale San Martino. Anche di questa visita di qualche giorno fa Sansa ha riportato un resoconto puntuale di quello che gli è apparso sotto gli occhi al pronto soccorso, nelle corsie, nei reparti dove sono curati i malati di Covid. E ha raccolto le voci di decine di medici, infermieri, oss e barellieri.
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