Coronavirus, livelli di rischio e chiusure locali: come funziona il lockdown a velocità variabile
Non ci sarà il giorno del lockdown. O almeno, non sarà lo stesso per tutti. Davanti alla Camera dei deputati, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la traccia del nuovo Dpcm. Una data ufficiale per l’entrata in vigore di questo documento ancora non c’è: al momento si parla di mercoledì. Quello che è certo però è che le nuove norme introdotte dal governo cercheranno di avere un effetto chirurgico. Invece di esserci un nuovo lockdown nazionale, verranno introdotte chiusure sulle regioni e sulle province dove gli indici dell’epidemia supereranno certe soglie.
Il governo ha definito 21 criteri di rischio che dividono le regioni italiane in tre fasce: da quelle in cui l’epidemia è sotto controllo a quelle in cui il rischio di bloccare l’attività sanitaria è troppo alto per permettere la normale prosecuzione di tutte le attività. Uno dei numeri più importanti che definiranno la collocazione in una fascia piuttosto che un’altra è l’Rt, l’indice di trasmissibilità. In tempi diversi, virologi e media erano attenti che questa soglia non superasse il valore di 1, ora Piemonte e Lombardia sono a 2,16 e 2,09. Altre 11 regioni sono sopra a 1,5.
I livelli di rischio: da moderato a molto alto
In base al livello di rischio cambieranno quindi le limitazioni imposte per il contenimento del contagio. Le misure non sono ancora state definite ma il livello minimo di sicurezza sarà definito dai limiti imposti a livello nazionale con il nuovo Dpcm, dal coprifuoco (di cui ancora si deve capire l’orario) alla chiusura dei musei, l’estensione della didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori e il blocco delle attività per i centri commerciali durante il fine settimana.
Livelli più alti di rischio prevedono nuove e più severe restrizioni. Non ci sono ancora certezze sulle misure che verranno adottate ma il documento più vicino ai nuovi provvedimenti è quello sullo Scenario 4 pubblicato dell’Istituto superiore di Sanità. È qui che si parla delle «misure di contenimento molto aggressive», fra cui l’isituzione di zone rosse locali per limitare la mobilità. Rilevanti anche le dichiarazioni di Conte su chi dovrà decidere il livello di rischio (e quindi le restrizioni) di un’area: «L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute».
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