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Dopo le scuse, Toti non cambia idea sugli anziani: «Il loro sacrificio di stare a casa serve a proteggerli: per la loro socialità fasce orarie dedicate»

02 Novembre 2020 - 09:34 Cristin Cappelletti
Secondo il governatore la sua proposta non è di creare un ghetto per le persone più fragili: «Io dico che non ha senso che in guerra vadano allo stesso modo gli ottantenni come i ventenni»

Ieri le polemiche per il tweet in cui il presidente della Liguria chiedeva come via per contenere la nuova ondata di contagi di Coronavirus un lockdown solo per gli anziani. Oggi Giovanni Toti prova a spiegarsi. In un’intervista al Corriere della Sera il governatore ribadisce ancora una volta che il suo collaboratore aveva commesso un errore e «come me, si scusa, imparerà e migliorerà – spiega – ma non lo farà una classe dirigente ipocrita, meschina, che la butta in gazzarra e non vuole vedere la realtà drammatica che abbiamo di fronte». Il testo del tweet «è un passaggio scritto in modo maldestro e mi dispiace se ha ferito qualcuno. Ma la sostanza è chiarissima – aggiunge – non è piacevole chiedere sacrifici alla popolazione».

Twitter | Il tweet del presidente della Liguria Giovanni Toti che ha scatenato le polemiche sull’isolamento degli anziani

Toti insomma non cambia la sua posizione: «è più giusto – chiede – adottare politiche che contengano il danno proteggendo i più fragili e i più esposti – gli over 75 che rappresentano il 90% dei morti – o impedire che vadano a scuola, all’università, al lavoro persone giovani, sane, che spesso sono asintomatici o superano senza problemi la malattia?».

Il presidente della Liguria ci tiene a spiegare che per lui le vite degli anziani non sono una sacrificio sopportabile, ma il contrario: «Io dico che non ha senso che in guerra vadano allo stesso modo gli ottantenni come i ventenni». L’idea di Toti è quella di adottare misure differenziati come, ad esempio, «fasce orarie nei supermercati, alle poste, in banca, dedicate ai più anziani, bonus taxi per gli over 75, come in Liguria, cosicché non debbano usare mezzi pubblici». Secondo il governatore non sarebbe un ghetto, ma una “protezione”. Il sacrificio della socialità degli anziani «serve prima di tutto a salvare loro stessi».

L’alternativa – aggiunge – «è la perdita di attività produttive con danni economici e sociali per anni». Per Toti infine «non è vero che siamo impreparati, ci sono più posti letto, cure, mascherine, c’è tracciamento. E sull’estate, meno male che si è riaperto, con un Pil che è salito del 13%, altrimenti oggi saremmo stati molto peggio. Purtroppo nessuno è riuscito a fare bene, da nessuna parte, probabilmente non si poteva. Oggi però possiamo modulare i nostri interventi».

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