Non siamo riusciti ad ottenere il bonus bici. Odissea tra 600 mila persone collegate, liste d’attesa infinite e Spid che non funzionano
Altro che fattura o scontrino parlante, per ottenere il bonus mobilità servono anche tempo, pazienza e tanta fortuna. Tutto ha inizio stamattina, 3 novembre, alle 9, orario in cui è scattato il tanto atteso «click day». Inizialmente il sito www.buonomobilita.it è andato in tilt, come appurato da Open e come segnalato da centinaia di utenti. Dopo i problemi iniziali, in molti sono riusciti a collegarsi alla piattaforma ma con spiacevoli sorprese. Davanti a loro una lista d’attesa infinita. Code lunghissime e continui blocchi del sistema con diciture del tipo «l’avanzamento della coda è in pausa». A metà giornata, anche se la lista ha preso pian piano a scorrere, sono circa 600 mila le persone in attesa di poter caricare i propri dati – dallo Spid all’Iban fino alla fattura o lo scontrino parlante – così da ottenere un rimborso del 60% della spesa effettuata per l’acquisto di una bici o un monopattino (il valore massimo del buono è di 500 euro). L’idea del governo era quella di favorire l’acquisto di mezzi ecologici per decongestionare il traffico e alleggerire la pressione sui mezzi di trasporto pubblici, specialmente nelle ore di punta, anche con l’idea di contenere la pandemia del Coronavirus. Ma l’appuntamento, atteso da tempo, si è rivelato più complicato del previsto, con insidie di ogni genere.
Problemi con lo Spid di Poste italiane
Fonti del ministero dell’Ambiente ci hanno confermato che in alcuni momenti il sistema «va avanti a blocchi». Addirittura – ci viene segnalato – che lo Spid Poste, quello utilizzato da molti per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, «sta avendo problemi». Tantissimi sono gli utenti che hanno raccontato di essere in difficoltà. «Mi hanno bloccato lo Spid per trenta minuti per troppi tentativi. Password sbagliata secondo loro. Peccato che non è così visto che sono entrato con la stessa password stamattina. Sembrava troppo bello per essere vero. Ora mi tocca aspettare di nuovo la fila, 550 mila persone davanti» racconta un utente nel gruppo Facebook Assistenza bonus bici e monopattini. «Io sono dentro ma non riesco ad accedere con SpidPoste» aggiunge un altro, tra i fortunati che hanno superato lo scoglio dei 200–500 mila utenti in coda. «È finito il mio turno e non sono riuscita a concludere niente, ho dovuto rimettermi in coda e davanti ora ho 544.226 persone, è una vergogna» dice una donna.
Sito irraggiungibile
In moltissimi, specialmente nelle prime ore, quindi dalle 9 alle 10, hanno segnalato che il sito buonomobilita.it non era operativo. In effetti, provando anche alle 14, con il browser Safari e Chrome, resta impossibile aprire la pagina. Viceversa, con lo smartphone il sito sembra andare più speditamente. Nella schermata si legge: «L’ingresso alla sala d’attesa non dà la garanzia automatica del rimborso, l’accesso o la registrazione al sito non dà diritto alla corresponsione del contributo che sarà erogato fino all’esaurimento dei fondi disponibili e il tempo di permanenza all’interno del sito è stabilito in 20 minuti», si legge. Insomma, bisogna essere velocissimi sperando di non incappare in qualche errore.
Contatore fermo
Tra i tanti problemi c’è, o almeno c’è stato in mattinata, persino il contatore bloccato. In tantissimi – come Open ha potuto verificare – hanno segnalato più volte, nel corso delle prime ore del «click day», il contatore «fermo da 20–30 minuti». Il contatore è quello che indica quante persone si trovano in fila e, dunque, quando arriverà il vostro turno. «L’avanzamento della coda è in pausa», si leggeva.
Ai numeri dell’assistenza non risponde nessuno
Per finire, ai numeri messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente non risponde ancora nessuno. Inutile chiamare lo 06.57221: «linea occupata». Al secondo numero, lo 06.57225722, va peggio. Squilla ma, dopo 14 minuti di attesa con tanto di musichetta in sottofondo, cade la linea.
In coda 600mila persone
Insomma, un «click day» in cui “vince” il più veloce e, stando così le cose, anche il più fortunato. Il buono, infatti, verrà erogato fino a disponibilità dei fondi (che ammontano a 215 milioni). Resta difficile capire quanto e se verranno prese in carico tutte le istanze visto l’afflusso enorme di utenti, largamente prevedibile dopo il boom di acquisti negli ultimi mesi, come documentato da Open.
Intanto dal ministero tranquillizzano e fanno sapere che «ci sono già le prime persone che hanno finalizzato». Il bilancio dell’operazione, però, arriverà nei prossimi giorni.
Il nostro test: abbiamo fallito, nessun bonus
Anche noi di Open abbiamo provato ad ottenere il bonus. Collegati dalle 9 alle 14, non siamo riusciti ad ottenere il bonus a causa di un problema con lo Spid delle Poste. Errori su errori, sistema lentissimo fino alla dicitura «il tuo turno non è più valido perché il tempo per accedere è scaduto. Puoi prenotare un nuovo turno». Ovvero 620 mila persone in coda. Nel nostro caso, ad esempio, dopo aver acquistato una bici da € 319,99, il ministero dell’Ambiente ci avrebbe dovuto rimborsare circa € 192, ovvero il 60% della spesa sostenuta il 14 giugno, dunque nel periodo compreso tra il 4 maggio e il 2 novembre.
A partire da oggi, infatti, chi non ha già provveduto all’acquisto dei mezzi, può generare un buono da spendere negli esercenti aderenti all’iniziativa. È bene ricordare, infine, che il valore massimo del buono è di € 500. Quindi, nel caso di acquisto di una bici da € 1.000, il rimborso sarà di € 500 e non di € 600 (che è il 60% della spesa totale).
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